Jackie Kennedy: l’eleganza intramontabile
Dietro un grande uomo, c’è sempre una grande donna, come in questo caso.
Parliamo della first lady Jacqueline Kennedy Onassis, chiamata da tutti Jackie e conosciuta anche come un’icona di stile.
Donna composta ed elegante, amava la moda e curava ogni dettaglio del suo abbigliamento; famosi sono i suoi guanti bianchi, le collane di perle e i cappellini a tamburello, ma celebre rimane il suo tailleur rosa firmato Chanel, abito da lei indossato il giorno del funerale di suo marito, il presidente John Fitzgerald Kennedy, con addosso le macchie di sangue di questo, come segno di protesta e di denuncia per quello che gli era successo. Anche in quel momento, riuscì a mantenere una certa fermezza, nonché contegno e ancora eleganza.
Solo con il secondo matrimonio, il suo stile divenne più casual, senza però mai abbandonare la raffinatezza e la compostezza che l’hanno sempre contraddistinta. Soleva portare, in quel periodo, grossi occhiali da sole, ampie gonne, pantaloni capri e sandali, il tutto accompagnato da colori visibilmente più accesi. Insomma: un’influencer di un certo spessore!
Come in una commedia romantica, incontrò il futuro presidente, che all’epoca era un senatore, ma comunque membro di spicco e già probabile candidato alle elezioni, quando le venne data l’opportunità di poterlo intervistare, essendo all’epoca redattrice presso il Washington Times- Herald. Fu amore a prima vista, nonostante fosse già impegnata in un’altra relazione.
Quando nel 1960 John Kennedy vinse, sconfiggendo Richard Nixon, Jackie si trovò ad essere first lady a soli 31 anni, diventando una delle più giovani first lady della storia. Ebbe da lui quattro figli, sebbene due morti a pochi giorni di vita.
La loro storia sembrava apparentemente felice, ma il presidente era un libertino che amava le donne e di donne, di amanti, ne ebbe tantissime, tra prostitute, segretarie ecc…, ma la più famosa è sicuramente lei, la bionda più bella, sensuale e famosa di sempre: la prorompente Marilyn Monroe, la quale ebbe una storia anche con il fratello di John, Rob, lo stesso Rob che si prese cura della cognata vedova con molto affetto.
Molte erano le voci di una relazione tra i due, con annessa foto di Rob intento a scappare, guardingo, a mezzanotte, dal palazzo di Jackie. Sembra che scelsero vie diverse probabilmente per permettere a Bob di dedicarsi completamente alle elezioni. Jackie parlerà sempre di “flirt intellettuale”.
Dopo la tragica morte del marito, passarono quattro anni prima di rifarsi una vita e stavolta scelse l’armatore greco Aristotele Onassis. Per stare con lui, si convertì alla Chiesa ortodossa e si trasferì in Grecia, perdendo così la protezione dei Servizi segreti dell’America, mentre lui accettò un accordo da 170 clausole per garantire la sicurezza della donna.
Anche su questo rapporto, circolavano svariate chiacchiere di corridoio, come quella che avrebbe praticamente “soffiato” Onassis alla sorella, con la quale non andava molto d’accordo, anzi, proprio la sorella la definì donna priva di empatia, giudizio condiviso dallo stesso armatore, che lamentava la scarsa affettuosità della moglie, aggiungendo che sarebbe stato più felice se avesse sposato la Callas, che a sua volta, non l’aveva mai dimenticato.
Ma parliamo pur sempre di una grande donna, che non può essere ricordata solto per i suoi amanti, ma anche per aver finanziato, per esempio, la scienza e le arti, salvando alcuni reperti come il Tempio di Dendur, a rischio di distruzione dopo la realizzazione della diga di Assuan.
Il destino per lei era già stato scritto: a dodici anni già entrò nella Casa Bianca da turista, lamentandosi dell’assenza di percorsi divulgativi ed infatti fu lei a rivoluzionarla e far avvicinare i suoi esponenti al mondo dell’arte e della fotografia, in quanto era laureata alle Belle Arti e parlava fluentemente l’italiano, lo spagnolo e il francese.
Ha vinto anche un Emmy Award per aver modificato completamente l’aspetto della residenza presidenziale, facendovi anche costruire una scuola per i suoi figli e per tutti quelli che lavoravano lì.
I pettegolezzi e i segreti su questa donna sono innumerevoli ancora oggi, ma d’altronde, solo chi è così grande, può vantare di un’immortalità del genere.
“Ho imparato che c’è una grande differenza tra ciò che la gente pensa e ciò che io so essere vero.”
Alessandra Liccardi
Vedi anche: John Fitzgerald Kennedy: quell’ultimo giro sull’auto presidenziale