VISCARDI e la nuova leva italiana
La nuova voce dell’R&B italiano Vincenzo Viscardi, in arte VISCARDI, ha recentemente pubblicato la sua prima triade di singoli Muovere, Anche se e Unico.
Dopo l’esperienza delle collaborazioni con la nuova leva hip-hop napoletana, VISCARDI è pronto ad affermarsi sulla scena R&B con la sua anima soul e un passato difficile che è riuscito a canalizzare nella sua finissima produzione artistica. Non aggiungeremo altro, da qui in poi sarà l’artista a parlare.
La Testata – Testa l’Informazione presenta VISCARDI, l’intervista.
Come nasce la musica in te?
Io non ho un momento preciso in cui posso dire che mi sono dedicato alla musica. Sono dell’opinione che la musica nasce con te, o c’è o non c’è. Quello che però posso dire con certezza è che mi fa sentire così bene con me stesso, facendo esprimere una versione di me che nella quotidianità, nella società, nelle relazioni interpersonali, non riuscirei mai ad esprimere.
Che genere musicale componi?
Mi piace l’idea di classificarmi come R&B/Soul ma parliamoci chiaro, io non pretendo da me stesso di etichettarmi. La musica ad oggi è contaminata da un misto di robe, ed io non sono nient’altro che il risultato di mille influenze personali e sono obiettivamente per la buona musica.
Chi artista ha influenzato la tua scelta musicale?
Inevitabilmente ho degli artisti che hanno e continuano ad influenzare il mio sound, tra cui: Craig David, Ne-Yo, Rihanna, o per essere più preciso e andare oltre, sicuramente Stevie Wonder…ma penso di non aver fatto mai una scelta musicale d’obbligo da intraprendere.
Ho sempre e solo, almeno fino ad ora, seguito le mie vibes, ciò che mi fa sentire meglio, nel mood giusto su cui esprimere determinate cose.
Cosa pensi dei talent show?
Ad oggi sono una vetrina di gran lunga migliore rispetto a tante altre strade di cui possiamo prendere parte. Inoltre, attualmente sono visti di buon occhio e inevitabilmente c’è uno studio approfondito e sicuro dietro. Se ne facessi parte? Beh, sono assolutamente sincero, non ci penso e direi no attualmente, ma mai dire mai.
Questo progetto vedrà diverse uscite durante l’anno, ogni 3 brani avrà un punto chiave di espressione.
La prima triade, attualmente conclusa con l’ultimo singolo fuori, UNICO; ha come centro di gravità: la passione, l’amore, il fuoco.
Perché l’amore?
Facile, per chi come me non ha ricevuto diverse attenzioni durante gli anni più importanti di crescita, inizia a diventare una necessità conoscerlo, provarlo e capire come ricambiarlo, senza badare al sesso e a qualsiasi altra fottuta etichetta.
L’amore oltretutto è il motore del mondo, e non sarà mai scontato parlarne.
E la prossima triade? Puoi svelarci qualcosa?
Sicuramente il punto chiave sarà un qualcosa che si muove dalla propria vita e inizia ad andar via. Un po’ come il passato, che attraversiamo, ma che inizierà ad essere sempre più lontano da te e sarà solo un ricordo. Metaforicamente come l’aria.
Il singolo di punta della seconda triade come lo descriveresti in tre parole? E se ti va, dicci cosa aspettarci!
Intimo – energico – ballato.
Non voglio dare false speranze.
Artisticamente parlando introdurrò una parte di me: il ballo, che mi vede protagonista con due ballerini professionisti.
Emotivamente, invece, mi metterò a nudo con me stesso, affrontando un vero e proprio abbandono vissuto all’età di 10 anni. Un punto fondamentale di tutte quelle che sono le ripercussioni che vivo oggi nella mia vita privata.
Come nasce la scrittura? Ma soprattutto come la descriveresti?
La scrittura nasce per essermi ritrovato al limite di problematiche personali.
Quando ti ritrovi ad affrontare la vita, totalmente da solo, all’età di 10 anni, le sinapsi iniziano ad attivarsi di più e invece di scegliere qualsiasi altra pessima strada per sfogarti, inizi a scriverci su… Almeno così è successo per me.
Come la descriveresti?
Beh sicuramente la mia è una scrittura in fase di crescita, ricordo di essere un aspirante cantautore, non riesco a definirmi cantautore e basta, mi sentirei troppo grande e non mi piace.
Tutto sommato è una scrittura sicuramente neutrale, intendo dire, potrei essere profondo ma anche totalmente superficiale e non sentirne il peso.
Sicuramente uso la tecnica subliminale.
Antonio Alaia