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Papaioannou incanta con la prima di Transverse orientation

Al Politeama il 16 e 17 settembre va in scena la prima nazionale di Transverse orientation, spettacolo di danza e immagini ideato e diretto da Dimitris Papaioannou.

Dopo The Great Tamer, Papaioannou arriva al Campania Teatro Festival con Transverse Orientation, l’ultimo lavoro presentato in anteprima mondiale alla Biennale de la danse di Lione. 

Una scenografia essenziale quella di Tina Tzouka e Loukas Bakas, quasi scarna. Un neon malfunzionante che illumina di una luce gelida il palcoscenico, oggetti di uso comune che entrano ed escono dalla scena: una scala telescopica, una misera branda, delle assi di legno e un toro di stoffa e metallo che prende vita nelle mani dei performer. 

Nel racconto di Transverse Orientation centrale è il mito del Minotauro, della sua morte per mano di Teseo, che costituisce non solo una fine ma anche un nuovo inizio, l’occasione della rinascita. Teseo che uccide il Minotauro diventa, dunque, il simbolo del cambiamento, della metamorfosi, del passaggio, seppur violento, dal vecchio al nuovo.

Otto artisti (Damiano Ottavio Bigi, Šuka Horn, Jan Mollmer, Breanna O’Mara, Tina Papanikolaou, Łukasz Przytarski, Christos Strinopoulos, Michalis Theophanus) si muovono sul palco sulla musica di Vivaldi così come sul silenzio assoluto: la nudità dei loro corpi, resa ancora più pallida e vitrea dalle luci, esprime con il movimento la leggerezza e la potenza di una macchina.

Transverse orientation

Papaioannou sfrutta del corpo umano tutto il potenziale per creare immagini, sequenze narrative e visive di rara potenza. Il risultato è lo stupore, la meraviglia e la continua attesa di cosa potrà accadere di sorprendente sulla scena.

Transverse Orientation è, in un certo senso, opera frutto di un nuovo e contemporaneo umanesimo. Una celebrazione continua e tangibile della potenza dell’uomo, un inno al genio umano, un’ode a ciò che l’uomo è capace di imprimere di sé nella materia. Gli oggetti, gli elementi, il tempo, le luci, persino le ombre si piegano e si fanno strumenti del progetto geniale e onirico di Papaioannou

Un progetto artistico totale e visionario, un capolavoro dell’estetica, all’interno del quale le immagini si fanno linguaggio e raccontano il mito. Il tempo per 1h e 45 min è sospeso, dominato, manipolato, dilatato e ristretto di continuo.   

Papaioannou lancia, però, allo spettatore una crudele maledizione: dopo Transverse Orientation la meraviglia non sarà un’operazione così facile! 

Valentina Siano 


Photo credits Ufficio Stampa CTF
Vedi anche: Les folies napolitaines: il cabaret al Campania teatro festival

Valentina Siano

Valentina Siano, classe ’88, professoressa per amore, filologa per caso. Amo la scrittura come si amano quelle cose che ti riescono al primo colpo, non sapresti dire bene come. Scrivo di cultura e spettacolo perché amo il cotone verde del mio divano e il velluto rosso dei sediolini dei teatri. Leggo classici, divoro serie, colleziono sottobicchieri. Sono solo all’inizio della mia scalata alla rubrica gossip di Vanity Fair.

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