Pose: la serie di Ryan Murphy che vi ruberà il cuore
Attenzione: l’articolo contiene spoiler sulla serie.
Nel contesto seriale il nome di Ryan Murphy è piuttosto conosciuto.
Murphy è noto come l’autore (assieme a Brad Falchuk) di serie TV dallo straordinario successo, Glee e American Horror Story su tutte.
Nel 2018, Ryan Murphy, Brad Falchuk e Steven Canals sono gli autori di un altro prodotto eccezionale: Pose. Composta da tre stagioni, Pose ha ottenuto ampio successo di critica con la prima stagione: viene candidata a due Golden Globe, ai Critic’s Choice Television Awards, vince quattro categorie dei Damian Awards e ottiene numerose altre candidature.
New York city, 1987: è il periodo dell’ascesa di Trump e del benessere economico americano. Ma qualcuno è costantemente escluso dalla floridezza americana. Afroamericani, latinoamericani, gay, transgender: i reietti della società americana possono solo sognare il sogno americano.
A salvare queste comunità dall’alienazione più totale sopraggiunge, però, la ball culture. Magnificamente documentata in Paris is Burning, film del 1990 di Jennie Livingston, la ball culture è un terreno sicuro per queste comunità. Fin dal pilot, Pose immerge gli spettatori in un mondo glamour, alla moda, dove campeggia l’estetica queer. La ball culture consiste nella partecipazione di afro e latino-americani, transgender e gay a competizioni in cui si sfila dinanzi ad una giuria, che assegna poi i voti ed il trofeo alla house vincitrice.
Abbastanza fedele a livello storico, Pose riguarda il mondo delle houses, vere e proprie famiglie che rappresentano il sostituto di quelle originarie, le quali spesso hanno letteralmente cacciato di casa i propri figli perché gay o transgender. Ogni house è gestita da una mother o, più raramente, da un father. Le madri più rilevanti di Pose sono indubbiamente Blanca (interpretata da MJ Rodriguez) ed Elektra (Dominique Jackson).
Decisamente diverse tra di loro, la prima è severa ma amorevole, l’altra complicata e dispotica. A far parte della casa di Blanca, la casa Evangelista, sono la dolce Angel (Indya Moore), la quale cerca un lavoro ma ottiene rifiuti iniziali perché transgender, e Damon (Ryan Jamaal Swain) talentuoso ballerino gay.
Con Damon verrà sviluppato un altro elemento storico: la Vogue dance. Reso famoso a livello mondiale da Madonna (nel video Vogue) il voguing in realtà nasce nelle ballroom. Alla casa si aggiungeranno successivamente altre persone. Non si può scrivere di Pose, però, senza citare il fantastico Pray Tell, presentatore di ogni ball e grande amico di Blanca, interpretato da un mitico Billy Porter.
Pose ha la capacità non comune di rappresentare, in modo mai stucchevole, un vero e proprio family drama diverso dal solito. Le houses sono delle famiglie: i componenti delle houses litigano fra di loro, certo, ma soprattutto si sostengono, si amano e lottano contro un’America bigotta e che li castra costantemente.
Se nella prima stagione i nostri sono più insicuri e non abbracciano subito le contestazioni della comunità LGBTQ, dalla seconda stagione il tono cambia e diventa più battagliero. Il primo episodio della seconda stagione, non a caso, si apre con un’immagine drammatica: i corpi delle persone positive all’AIDS vengono sepolti in una fossa comune, senza meritarsi quindi una sepoltura degna di nota. È il 1990 e l’AIDS dilaga in modo preoccupante. Anche se la medicina ha presto smentito la connessione univoca tra l’omosessualità e l’AIDS, per moltissimo tempo l’AIDS è stata bollata come “peste gay”, e come una punizione divina.
Blanca e Pray Tell sono positivi all’AIDS, e sensibilizzano tutti i loro amici anzitutto alla prevenzione, poi all’abbattimento di questo ulteriore stigma sociale che flagella la loro comunità. Ma la seconda stagione è anche piena di speranza. Nel 1990 la pop culture mette in evidenza la ball culture in due modi: con il già citato Paris is Burning, e con il video Vogue di Madonna.
Un altro merito degno di nota della serie è l’avere il cast più inclusivo della storia, con un eccezionale numero di attori LGBTQ.
Pose evidenzia anche le contraddizioni e le ipocrisie di alcuni bianchi. Un personaggio interessante, a tal proposito, è Stan. Interpretato dall’attore-feticcio di Ryan Murphy, Evan Peters, Stan è un ragazzo ambizioso che lavora per la Trump Organization. Il ragazzo (sposato con una ragazza bianca, e con figli) intraprende una relazione adultera con Angel. Non è chiaro se il sentimento da parte di Stan per Angel sia vero, o se lei rappresenti solo un momento di trasgressione. L’unica cosa chiara è che Angel non stringerà mai la mano di Stan alla luce del sole.
Un necessario e finale appunto di chiarezza: la ball culture non è frivola e la moda per i nostri protagonisti è un veicolo fondamentale per la ricerca della propria identità e affermazione. Blanca chiarisce bene questo punto: “una ball è un raduno di persone a cui viene impedito di riunirsi altrove. E lì celebriamo una vita che per il resto del mondo non ha diritto ad alcuna celebrazione.”
Pose finisce con la terza stagione, uscita il 3 maggio 2021 negli USA. Per chi volesse recuperare questa perla del mondo seriale, su Netflix Italia sono presenti tutte e tre le stagioni!
Aurora Scarnera
Vedi anche: Ask to – Sono gay e non voglio averne paura