Ritorna l’estate…sì, ma di San Martino
Ah che meraviglia l’autunno, la favolosa stagione mite che precede l’inverno.
Vi chiedete perché mite?
Beh, effettivamente, anticipando il periodo più freddo, in questi giorni, dovrebbero già calare molto le temperature, ma, come possiamo ben notare, così non è. La stagione autunnale è caratterizzata da foglie che cadono, alberi spogli, zucche di Halloween e castagne. Nessuno però vi ha mai parlato del clima particolare di questo periodo dell’anno.
Come tutti ben sappiamo, l’autunno comincia a settembre e, all’inizio, porta con se un leggero freddo, amplificato sicuramente dal caldo estivo precedente. Successivamente però accade qualcosa di meraviglioso.
A novembre, la temperatura diventa più mite fino all’11 di questo mese, dove il clima muta e questo momento culmina proprio nella cosiddetta estate di San Martino. Forse non tutti conoscete la storia di tale particolare giorno e la sua leggenda misteriosa.
Allora forza, scopriamola insieme!
Si narra che il Santo, Martino di Tours, nato nell’odierna Ungheria, si arruolò come soldato, facendo parte delle truppe che garantivano l’ordine pubblico. Una fredda notte del 335, durante una delle sue ronde, Martino incontrò un mendicante seminudo e, per coprirlo, tagliò a metà il suo mantello. Subito il cielo si schiarì e il clima divenne simile a quello estivo.
Quella notte egli vide Gesù in sogno con la metà del suo mantello e, al suo risveglio, quest’ultimo fu integro. Da quel giorno, l’11 novembre, si ricorda questo momento magico dove, nel bel mezzo del rigido freddo, le temperature si alzano e il sole brilla alto nel cielo.
L’estate di San Martino viene condivisa anche con gli anglosassoni, iberofoni e francofoni. Tra le varie culture popolari, in questa giornata, venivano rinnovati i contratti agricoli e si festeggiava aprendo le botti per assaggiare il vino nuovo e mangiare gustose castagne.
Tale momento è ripreso nella celebre poesia San Martino di Giosuè Carducci, che ovviamente tutti conosciamo a memoria (chi sostiene il contrario sta mentendo). Qui i segni di pace e tranquillità si notano proprio nella quotidianità del borgo in questo giorno di festa e sono in conflitto con il mare e con il vento fugace. Decisamente più negativa è Novembre di Giovanni Pascoli.
L’autore descrive l’11 di tale mese e tutta la gioia nell’aria che però viene contrapposta alla natura che appare spoglia, quasi morta. Insomma, un momento così bello richiama a qualcosa di drammatico ed angoscioso.
Sebbene non si abbiano certezze che questo giorno si verifichi ogni anno con puntualità, questo rimanda ad antiche tradizioni popolari della nostra terra e poesie che porteremo sempre nel cuore.
Quindi, che dire, godiamoci questi giorni d’insolita “estate”.
Martina Maiorano
Fonte copertina: Museo Diocesano d’Arte Sacra “Albino Luciani”, Vittorio Veneto – wikimedia.org
Vedi anche: Autunno