Mi è sembrato di vedere Quicksilver!
Ma quanto è dimenticabile X-men Apocalypse? Davvero tanto! Allora chiediamoci, qual è la scena da ricordare, non per dovere, ma perché ci ha strappato un sorriso e ci ha gasati a ritmo di Sweet Dreams? Vediamo.
Succede che ti ritrovi a cercare tuo padre dopo che hai scoperto che si tratta niente di meno che di Magneto, Erik Lenhsherr, controverso e potente mutante in circolazione. E allora vuoi chiedere aiuto a Charles Xavier, professor X, uno dei più grandi mentalisti e amico/nemico di tuo padre.
Così ti ritrovi di fronte alla Xavier’s School, la scuola per mutanti, almeno così recita l’indirizzo sul biglietto. Ma c’è qualcosa che non va.
Eccolo l’istinto che freme. Basta un’occhiata: hanno bisogno di te, un attimo e il tempo apparentemente si ferma, lasciandoti la scena. Velocità = spazio /tempo, e tu sei tutto questo, ma soprattutto una scheggia impazzita che viaggia e corre dilatando questi due contenitori fisici. E allora che fai? Salvi gli alunni da un’imminente esplosione che sta per divorare l’intera scuola.
A ritmo di un sintetizzatore anni 80, l’adrenalina si mescola alla velocità dando la carica ad un essere mutante plasmato dal ritmo che si muove mentre il tempo sembra rallentare.
In quel periodo indeterminato sei il solo che può giocare con la fisica, il deus ex machina pronto a risolvere la situazione e ci riesci.
Tu sei Quicksilver, e precisamente quello dell’universo Fox.
https://www.youtube.com/watch?v=4IyqZ3Lj0-o&t=26s
di Maria Cristiana Grimaldi
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