Occhio non vede, Santa Lucia interviene
Secondo l’antico proverbio “Santa Lucia è il giorno più corto che ci sia”.
Il 13 dicembre del 304 Lucia fu decapitata sotto l’impero di Diocleziano ed è oggi una di quelle sante martiri della Chiesa Cattolica che nei secoli ha ricevuto sempre particolare venerazione.
Lucia nacque a Siracusa, in Sicilia, alla fine del III secolo da una nobile famiglia e nonostante fosse stata promessa sposa, non accettò mai la scelta dei genitori. La sua decisione fu quella di legare la sua vita a quella di Dio, per sempre, facendo scatenare però l’ira del promesso sposo che la denunciò al Governatore il quale dopo una serie di infinite torture, la fece decapitare.
Il perché del fatto che Santa Lucia venga associata alla santa protettrice degli occhi e della vista, non è mai stato chiaro, probabilmente perché in una delle torture subìte le vennero cavati gli occhi. Il suo nome, Lucia, simboleggia la luce, la chiarezza e il calore dei raggi del sole, e proprio il giorno della sua morte secondo il calendario giuliano – sostituito con quello gregoriano alla fine del 1500 – cadeva il solstizio d’inverno.
Il culto di Santa Lucia si diffuse subito anche al di fuori delle terre sicule, e l’arte non ha tardato a rendere la santa subito soggetto iconografico di numerose opere.
- Seppellimento di Santa Lucia di Caravaggio
Il Seppellimento di Santa Lucia è il primo lavoro di Caravaggio realizzato in Sicilia, successivamente alla fuga dal carcere di Malta. Il dipinto fu commissionato proprio in occasione della riqualificazione della Chiesa di Santa Lucia, dove fu collocato probabilmente il 13 dicembre del 1608.
La palette cromatica, sui toni dei rossi e dei bruni, si compone di ocra rossa, lacche e rosso cinabro, legati ad olio di lino, classica e immancabile tavolozza del maestro ma Caravaggio non rappresenta, come da tradizione, l’episodio del martirio di Lucia: raffigura, invece, il suo seppellimento, osservato da punto di vista al livello del suolo, dove è disteso senza vita il corpo della martire.
In un’atmosfera di interdetta sospensione il cuore della composizione si trova sulla sinistra, dove le due enormi figure dei seppellitori, stanno scavando la fossa. L’azione quindi si concentra nella parte bassa del dipinto, in cui l’occhio si sofferma ad osservare la giovane ormai morta, e i protagonisti sono sopraffatti da un enorme vuoto, probabile riferimento agli spazi immensi delle catacombe.
- Santa Lucia di Francesco del Cossa
La Santa Lucia che vediamo, e che ora è conservata a Washington, era lo scomparto superiore destro del Polittico Griffoni al quale oltre a Francesco del Cossa aveva lavorato un altro maestro della pittura ferrarese, Ercole de’ Roberti. La figura della martire in questo caso è quasi regale, delicata eppure maestosa.
Lucia ci sta guardando dall’alto proprio per la collocazione della sua posizione nel polittico; e per questo il suo sfondo è diverso da quello degli scomparti bassi, che sono ambientati a cielo aperto in un paesaggio di pianura. Lucia si posiziona su uno sfondo oro quasi come se ci guardasse direttamente dal paradiso.
Ma questa tavola ha un particolare iconografico che non può non colpire: sono due occhi, di cui Lucia è protettrice, e che sembrano spuntare come bocciolo di fiori dalla mano sinistra.
- Santa Lucia di Fritz von Dardel
Santa Lucia è festeggiata anche in Scandinavia. In Svezia, per esempio, il Lucia Festival segna l’inizio del periodo natalizio. La tradizione vuole che la mattina presto le ragazze si vestano di abiti bianchi con fascia rossa e candele in testa svegliando la famiglia e gli anziani per portar loro del cibo oppure doni.
È anche tradizione che ogni paese scelga ogni anno la propria “Lucia”, a rappresentare la Santa. Ma oltre alla Svezia, la festa si è estesa anche verso gli altri paesi nordici (Norvegia, Finlandia e Islanda).
In Croazia e Ungheria, invece è tradizione piantare chicchi di grano. Ancora, a Santa Lucia, una piccola isola caraibica, si svolge il festival nazionale delle luci, dove si commemora la Santa di Siracusa, chiamata Santa della Luce, con luci decorative e spettacoli pirotecnici.
- Santa Lucia di Adolfo Wildt
Un’opera contemporanea poco conosciuta: la Santa Lucia realizzata dallo scultore italiano Adolfo Wildt è il volto della martire scolpito nel marmo, levigato e lucidissimo. Fatta per commissione del marchese Raniero Paulucci de’ Calboli, grande estimatore dell’artista e collezionista, Wildt ripensa con chiara ammirazione all’Estasi di Santa Teresa di Gian Lorenzo Bernini, mettendo al centro anche tratti dell’arte ellenistica, quali il Laocoonte o il Torso del Belvedere.
Il suo è uno sguardo, che seppur privo dei bulbi oculari, è rivolto verso l’alto quasi a sottolineare un senso profondo di spiritualità, fede ma anche sofferenza; fra l’orripilante e il sensuale, tra la morte e la vita.
Serena Palmese
Vedi anche: Il 30 Novembre mettici una X sopra. Sant’Andrea nell’arte