Leo Fender, l’uomo che inventò la chitarra senza saperla suonare
La storia della musica, o meglio quella del rock, non sarebbe stata la stessa, senza Leo Fender.
Leggendario costruttore di chitarre e bassi elettrici che portano il suo nome.
Dopo aver svolto i lavori più disparati (prima ha fatto il tassista, l’agricoltore, poi il secondino e ancora, l’impiegato contabile della società autostradale della California) decise di seguire la sua passione per l’elettronica e aprire un negozio che riparasse radio e amplificatori.
Il suo lavoro l’ha portato, alla fine, a progettare e costruire il proprio amplificatore armeggiando per anni con diversi prodotti sonori. Sentiva l’esigenza di poter progettare le sue linee di chitarra e amplificatore d’acciaio, da solo.
Nel 1944 brevettò così una chitarra in acciaio lap con uno speciale pickup che per diversi anni fu costantemente migliorata fino a diventare l’attuale Telecaster, famosissima per chi almeno bazzica nel mondo della musica.
Nonostante abbia progettato la prima chitarra elettrica solid-body di successo, Leo Fender era un ingegnere, non un musicista – non poteva suonare lui stesso una chitarra – e come tale, fu costretto a ricercare un gruppo di musicisti che testasse correttamente i prototipi delle sue chitarre.
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