Guida agli Esami di stato 2022, tra proteste e nuove ordinanze
Dal 4 febbraio, migliaia di maturandi (e non) nelle principali città italiane stanno protestando contro le nuove scelte attuate dal Ministro Bianchi e contro la famigerata alternanza scuola-lavoro.
Dopo mesi di silenzio e voci di corridoio, il Governo ha detto “Sì” alle prove scritte per la maturità 2022, sconvolgendo il sistema attuato negli ultimi due anni a causa della pandemia.
Gli studenti, martoriati da due anni di Didattica a Distanza, non ci stanno: da sempre le prove scritte hanno un peso rilevante sul voto finale, per cui riproporre la “modalità tradizionale” andrebbe a loro svantaggio rispetto ai maturandi che li hanno preceduti.
Negli ultimi giorni le proteste sono state portate avanti in decine di centri italiani, unendosi alle manifestazioni per la morte di Lorenzo Parelli, il 18enne rimasto ucciso il mese scorso durante un tirocinio di alternanza scuola-lavoro.
Anche se inizialmente sembrava poco incline ad ascoltare gli studenti, il Ministro dell’Istruzione ha deciso di rimodulare le proprie scelte, seguendo criteri inediti sia per le prove che per il conteggio dei punti.
La bozza dell’ordinanza prevede che ci saranno due prove scritte e il classico colloquio orale. La seconda prova sarà predisposta a livello d’Istituto, delegando la stesura di tre tracce ai docenti titolari della disciplina oggetto d’esame.
Verranno, inoltre, attribuiti i punti seguendo direttive nuove, che prevedono 50 punti per il triennio finale e 50 per le prove (massimo 15 per ciascuno scritto, 20 per l’orale).
Ma è davvero così folle pensare di svolgere i famigerati scritti? O si tratta di semplici capricci di alunni poco preparati?
Sicuramente nessuna delle due. Se la vita da un lato sta, finalmente, tornando alla normalità, dall’altro non bisogna dimenticare quanto abbia influito la pandemia negli ultimi anni.
Ma non si tratta solo di DAD: anche la Modalità Mista (DDI) per gli alunni contagiati dal virus, le classi in quarantena, la discontinuità scolastica hanno reso interrogazioni e verifiche scritte qualcosa di cui aver soggezione, mentre per i vecchi studenti si trattava di prove all’ordine del giorno.
Ancor più disabituati a questo tipo di test sono i più piccoli, i neo-adolescenti delle scuole medie. Perché, seppure i notiziari prestano loro poca attenzione, anche questi sono studenti che dovranno affrontare un Esame di Stato. Anche per loro saranno predisposte due prove scritte (di italiano e matematica) e un orale.
Gli esami si svolgeranno, come sempre, nel mese di giugno. Non ci resta che augurare buona fortuna a tutti gli studenti e maturandi di quest’anno, in attesa di nuovi possibili aggiornamenti.
Elena Di Girolamo