L’indipendenza del ragazzino che urina
Da italiani, affondando le nostre radici nell’Arte e nella cristianità, non siamo estranei alle raffigurazioni di angioletti o putti che fanno pipì come simbolo di fecondità e prosperità.
Ma spostandoci un po’ più a nord del continente, nella bella e storica Bruxelles, ritroviamo la stessa figura rivestita di un significato assai più irriverente.
Simbolo della città belga è, infatti, il Manneken Pis, “il ragazzino che urina”, parte integrante di una fontana situata nel centro storico di Bruxelles.
La statua ha un’origine talmente antica che nessuno sa con certezza quale sia la ragione per cui sia stata creata. Circolano ovviamente molte leggende: alcune dicono che un bambino una volta salvò la città da una bomba semplicemente facendo pipì sulla miccia; altre che il figlioletto di un duca fu trovato a urinare contro un albero durante una battaglia cruciale.
In una versione simile, il ragazzetto altri non era che il duca Godfrey III di Leuven, che incoraggiava i suoi cavalieri in battaglia dalla cima di un albero e occasionalmente urinava sui nemici per indispettirli.
Quel che è certo è che le prime fonti scritte che alludono al Manneken Pis risalgono addirittura al Quattrocento. Da allora, il ragazzino è stato rubato molte volte – anche da certi soldati del re francese Luigi XV che lo ritenevano ridicolo – ma sempre restituito su pressione degli abitanti di Bruxelles poiché simbolo dell’indipendenza di spirito della città. In un paio di occasioni la statua è stata distrutta dai bombardamenti e subito rifatta, accrescendone il significato di resilienza.
Simpatica è anche la tradizione di offrire abiti al Manneken Pis in occasioni speciali – per esempio, durante il Tour de France il ragazzino indossa una maglia gialla. Attualmente, il suo guardaroba comprende circa ottocento costumi, conservati nella Casa del Re sulla Grand Place, dov’è allestito anche un museo.
Il primo abito fu donato al ragazzino nel 1698 da Massimiliano Emanuele di Baviera, governatore generale dei Paesi Bassi spagnoli. Anche Luigi XV, in seguito all’episodio di cui si parlava prima, chiese perdono ai cittadini restituendo la statua nel 1747 con degli abiti nuovi.
Da qualche anno, il ragazzino non è più il solo a divertire i turisti e rinvigorire lo spirito nazionale. Nel 1987 è stata creata dall’artista Denis-Adrien Debouvrie una controparte femminile, Jeanneke Pis, per onorare la fedeltà della città, mentre nel 1998 Tom Frantzen ha scolpito un cane che urina su un palo, chiamato Het Zinneke o Zinneke Pis.
Claudia Moschetti