Attenta a quel match di Tinder, potrebbe essere Simon il truffatore
Immagina di essere cresciuta a pane e film Disney.
Immagina ora che la tua concezione di vero amore richieda una accuratissima ricerca e che lo swipe a destra o a sinistra di un’app di incontri possa decretare il successo della tua ricerca.
La storia Simon Leviev, figlio di un magnate dei diamanti, però è tutt’altro che somigliante a quella del principe azzurro.
Netflix ci racconta di come una mente criminale e pronta a manipolare il prossimo, abbia coltivato la propria attività e la fiducia delle sue vittime, al fine di estorcere loro sempre più denaro.
Le truffe romantiche infatti non colpiscono solo persone fragili o anziane, che purtroppo cadono nella rete di personaggi falsi e a dimostrarlo è la giovane età delle vittime che si dividono tra Finlandia, Norvegia e Danimarca.
Fondamentale per la riuscita dei piani di Simon Leviev, era in primis l’immagine affidabile che era riuscito a costruirsi sia sui social, sia nella vita reale, con jet di lusso, guardie del corpo e soci in affari pronti a scortarlo lungo tutti i suoi spostamenti.
Inoltre, dopo una prima fase di vicende ed incontri sereni, alle malcapitate fidanzate si presenta il momento di scoprire una dura verità: il loro amore Simon purtroppo è vittima di alcuni “nemici” che lo perseguitano e lo costringono a continui spostamenti.
A tutte manda le stesse immagini del suo bodyguard ferito alla testa, messaggi colmi di bugie e toni che destano agitazione, ma è solo la punta dell’iceberg.
Da quel momento in poi si farà pressante la richiesta di Simon Leviev di ricevere dei soldi, per mantenere il proprio staff e per salvaguardare la propria incolumità. O più verosimilmente per continuare a mantenere lo stesso tenore di vita fino a quel momento portato avanti, in compagnia di altre donne, che al momento opportuno sarebbero diventate a loro volta i suoi polli da spennare.
D’altra parte, appena risolte queste sue problematiche, che difficoltà poteva mai avere un uomo tanto ricco a restituire il prestito?
The Tinder Swindler è il documentario che ci mostra quanto all’epoca fluida degli amori online possa essere semplice trovarsi fino al collo in una situazione simile. Ad essere coinvolte sono donne normalissime, costrette però ad indebitarsi per migliaia di dollari con le banche pur di metterlo al sicuro.
Pur di ottenere tassi più elevati per i prestiti che fa richiedere alle sue vittime, Simon fornisce anche delle buste paga da impiegate presso la sua DLL Diamonds, ovviamente false.
Quando queste provano a chiedere indietro parte dei soldi prestati, vengono ripagate con assegni fittizi che le banche non incassano.
Una delle ultime vittime e fidanzate però, rintracciando gli estremi ed i nominativi del suo ennesimo volo, riesce a farlo arrestare nel 2019.
Si scoprirà che Simon, all’anagrafe Shimon Hayut, non solo non era nuovo a simili pratiche truffaldine, ma anche che una volta arrestato la sua permanenza dietro le sbarre avrà una durata irrisoria.
E le vittime?
Sono state costrette a pagare tutti i debiti che avevano accumulato a proprio nome.
Ad oggi Simon non solo è a piede libero, ma ha un proprio sito per consulenze, le cui prestazioni partono dai 300 dollari circa.
Dunque che dire? Usate Tinder responsabilmente e se il belloccio di turno si chiama Simon, scappate a gambe levate.
Alessandra De Paola
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