Giuseppe d’Arimatea, quando l’arte respira
Continuano i restauri del gruppo scultoreo in terracotta di Guido Mazzoni, custodito all’interno del Complesso Monumentale Sant’Anna dei Lombardi, in piazza Monteoliveto, a Napoli
Il Compianto su Cristo morto, costituito da otto sculture in terracotta, una volta policrome, rappresenta una straordinaria eredità dell’epoca rinascimentale e raffigura quella che è la tradizionale iconografia dei gruppi scultorei del Compianto: dietro il corpo del Cristo, inginocchiata e straziata dal dolore, appare la figura della Vergine, sorretta da Maria Salomè.
Sulla destra di chi guarda, con le mani congiunte, troviamo Maria di Cleofa, mentre sulla sinistra la Maddalena, con la bocca aperta e la disperazione in volto. Sul fondo, San Giovanni Evangelista, sulla cui veste sono ancora visibili stralci di colore, assiste alla scena con lo sguardo addolorato mentre ai lati, inginocchiati, ci sono le figure di Nicodemo e Giuseppe d’Arimatea.
Proprio su quest’ultimo, una delle figure più significative dell’opera, dalle scorse settimane, si stanno svolgendo le attività di restauro.
Un piccolo video dalle precedenti settimane qui.
Membro del Sinedrio e discepolo di Gesù, Giuseppe d’Arimatea è un personaggio di rilievo nella storia della Passione di Cristo. Fu lui, infatti, secondo i Vangeli, che grazie alla sua posizione ebbe il permesso di recuperare il corpo e organizzare la sepoltura.
L’incredibile raffinatezza del suo abito, tipico dell’epoca, le cui pieghe sembrano aderire al corpo morbidamente, rendono l’opera incredibilmente realistica, insieme ai minuziosi dettagli d’espressione del viso, come le rughe e le vene in rilievo, che saltano subito all’occhio di chi guarda.
Inginocchiato, con il braccio sinistro proteso in avanti, il personaggio ha lo sguardo, seppur ugualmente toccante, più contenuto e meno evocativo rispetto alle espressioni affrante della Vergine e della Maddalena.
La scultura del Mazzoni, il cui volto ritrae verosimilmente quello di Alfonso II d’Aragona, re di Napoli e committente dell’opera, fino a qualche settimana fa era prigioniero di metri di plastica e imballaggio, che lo racchiudevano per trattenerne il deterioramento, e veniva sorretto da un sostegno, proprio sotto il braccio sinistro, che lo aiutava a restare in piedi.
Oggi, grazie agli interventi e alle competenze straordinarie della ditta DAFNE RESTAURI srl che da Febbraio 2022 ha intrapreso le attività di restauro, sembra tornare a respirare la sua antica bellezza, lasciandoci finalmente la possibilità di ammirare quei dettagli, come gli occhiali nel taschino e l’anello che porta alla mano destra, che per troppo tempo erano rimasti nascosti dietro il cellofan.
Di recente sono state svolte anche delle analisi con i raggi X per verificare se all’interno ci fossero delle lesioni tali da determinare un deterioramento della statua ed è anche in fase di realizzazione un sostegno più adatto che non andrà a impattare sull’opera stessa.
Un grazie speciale va alla Cooperativa Sociale ParteNeapolis, che cura i servizi museali del complesso monumentale Sant’Anna del Lombardi in collaborazione con l’Arciconfraternita di Sant’Anna dei Lombardi e San Carlo Borromeo, ente proprietario, alla supervisione scientifica dei Funzionari della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli, Dott.ssa Annunziata d’Alconzo e il Dott. Alessio Cuccaro, che hanno avviato il progetto di restauro e a ITGUIDES, app di audio guide, che grazie al suo brillante contributo rende la visita al Complesso ancora più stimolante.
L’arte richiede cura, impegno e dedizione, ed è proprio per questo che abbiamo bisogno anche di voi. Una piccola donazione è un contributo che può aiutare affinché l’arte continui a respirare, proprio come la scultura di Giuseppe d’Arimatea, da oggi finalmente libera dagli “imballaggi” del tempo.
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CAUSALE: Restauro Compianto Sant’Anna dei Lombardi
Donatella Casa
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