Scopri l’Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella
“Per ogni cosa c’è un posto, ma quello della meraviglia è un po’ più nascosto” recita una canzone non troppo lontana.
A via della Scala numero 16, nel cuore di Firenze, c’è un’esplosione di profumi e di colori.
Se anche ci si passeggiasse distrattamente, gli odori tanto suadenti attrarrebbero il passante che si ritroverebbe più o meno volutamente ad entrare.
E se non bastassero i riferimenti storici, l’invito a varcare la soglia dell’Officina Profumo-Farmaceutica, sarebbe certamente dettato dal soffitto riccamente decorato con inserti floreali.
Un tripudio di colori alternati si presta non solo alla mera condivisione social che fa dei colori accattivanti il punto di forza, ma suggerisce immediatamente indizi sulla dimensione nella quale ci si sta addentrando.
Fin dal 1382 i Domenicani di Santa Maria Novella vendevano l’acqua di rose come disinfettante da utilizzare specialmente nei periodi di epidemie come la peste nera che colpì la città .
I frati, infatti, distillavano erbe e fiori per occuparsi di elisir e balsami, pomate e in un orto attiguo al monastero coltivavano tutte le erbe “medicamentose” necessarie.
L’attuale farmacia risale al 1612, anni in cui aprì le sue porte al pubblico e ricevette dal granduca Ferdinando II il titolo di “Fonderia di sua Altezza Reale”, divenendo rinomata in tutta Europa.
Ad accogliere il visitatore si trovano mensole lucide, ampolle, confezioni di acqua di colonia e imponenti banconi che invitano ad individuare i prodotti profumati più adatti alle proprie esigenze.
Uno dei più venduti è ancora l’acqua di rose, come tonico per il viso essenziale per la cura della pelle.
Oltre l’enorme quantità di saponi pressati a mano, candele e bustine di seta con essenza profumate e pot pourri, si può anche visitare una stanza intera dedicata all’Erboristeria.
L’Antica Spezieria, attuale erboristeria, era la sala adibita alla vendita e decorata con elementi come animali fantastici, draghi, aquile reali, sfingi.
È nelle vetrine di questa sala che si possono ammirare molti strumenti per estrarre ed elaborare i profumi.
Insomma, a due passi dal centro e dal caos, c’è la possibilità di lasciarsi inebriare da profumi e fragranze genuini, ai quali siamo spesso disabituati.
È proprio il caso di cercare l’angolo della meraviglia un po’ più nascosto.
Alessandra De Paola
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