Gli occhi di Tammy Faye: la storia di una donna avanguardistica
“Al momento stiamo vivendo dei momenti difficili, caratterizzati da traumi e isolamento. Molte persone si sentono senza speranza, soli.
Il suicidio è una delle maggiori cause di morte negli Stati Uniti, toccando molte famiglie, tra cui la mia. Ci sono anche i membri della comunità LGBTQ, che si sentono fuori posto nella società.
C’è molta violenza e vengono perpetuati molti crimini d’odio nei riguardi di civili innocenti, in tutto il mondo. In tempi come questi penso a Tammy e sono ispirata dai suoi atti radicali di amore.
Sono ispirata dalla sua compassione, che vedo come un principio guida che ci guida e ci connette tutti, nel desiderio di essere accettati per quello che siamo, per chi amiamo. Al fine di vivere una vita senza paura della violenza e del terrore, per tutti voi che vi sentite senza speranza e soli.
Voglio solo che sappiate che siete amati senza condizioni, per il vostro essere unici”.
Questo è stato il toccante discorso dell’attrice Jessica Chastain, in occasione della sua vittoria agli Oscar 2022, come Migliore attrice protagonista. L’attrice ha sottolineato come questi momenti storici difficili che stiamo vivendo non debbano lasciarci senza speranze, prendendo come esempio proprio quello di Tammy Faye, la protagonista della pellicola che le ha permesso di vincere l’ambito Oscar.
Gli occhi di Tammy Faye, che vede come protagonista, oltre a Jessica Chastain, anche Andrew Garfield, infatti racconta le vicissitudini di Tammy Faye e di suo marito Jim Bakker. Si tratta di una storia vera, che probabilmente non riporterà alla vostra memoria quasi nulla, ma che ha creato scandalo nell’America degli anni 70 e 80. Ma cosa è successo realmente? Perché Tammy Faye viene considerata come un’icona nella comunità LGBTQ ed il suo viene definito un “atto radicale d’amore”?
Partiamo sottolineando come, vedendo alcuni video o alcune fotografie di Tammy, non sembrerebbe essere diventata famosa in contesti religiosi. In effetti, si tratta di una donna dall’apparenza eccentrica, molto spigliata e ben distante dall’immagine classica dei predicatori religiosi.
Sul web si possono trovare molti documenti video, tra cui uno in cui viene intervistata dal celebre RuPaul, una vera e propria celebrità nel mondo delle drag queen. In questa intervista, Tammy appare come una celebrità eccentrica qualsiasi, che fa battute sul proprio vestiario e sul fatto che fa compere da Chinatown. Andando a fondo alla sua vicenda biografica, però, si scopre come la sua vita sia stata quella di una celebre predicatrice televisiva, che ha costruito un impero in questo settore.
Seguendo le sue tracce biografiche, possiamo dire che Tammy è nata negli anni 40, in Minnesota. Dai primi anni di vita, incontra nel suo cammino i primi pregiudizi. È infatti figlia di genitori divorziati, ma in un contesto famigliare molto religioso, che giudica negativamente l’atto del divorzio. La sua vita ha un punto di svolta quando conosce, e successivamente sposa, Jim Bakker. I due sono uniti da un grande sentimento religioso, ma anche da alcune idee quasi rivoluzionarie. Infatti, aspirano ad uno stile di vita benestante, sostenendo che Dio è capace di aiutarli nel proprio arricchimento personale.
Tra i due, l’ambizione e la spinta verso il successo arriva in maggioranza da Jim, che mostra sin da subito un grande talento imprenditoriale. I due iniziano a viaggiare per la nazione, predicando la parola di Dio ed intrattenendo il pubblico, grazie soprattutto al talento canoro di Tammy. Negli anni seguenti, la coppia fonda “Praise the lord”, che inizialmente è un programma televisivo cristiano. In seguito ad un grande successo di pubblico, si trasforma in un’intera emittente televisiva, che ha raggiunto cifre da record nei suoi anni di messa in onda.
Jim e Tammy si presentavano come la famiglia perfetta, sempre sorridenti e pronti ad intrattenere il pubblico cristiano. Trasmettevano ideali positivi, acquisendo la fiducia dei propri telespettatori. Il pubblico era tanto affezionato da elargire anche importanti donazioni, al fine di sostenere i vari progetti dei coniugi. Queste libere donazioni vennero sfruttate per costruire, tra le altre cose, anche un grande parco a tema, incentrato sulla cristianità, oltre a varie strutture abitative.
Nel corso degli anni l’immagine immacolata delle due star della cristianità viene sporcata, a causa di voci sempre maggiormente insistenti riguardo diversi scandali. Primariamente, la coppia viene accusata di usare i soldi delle donazioni per i propri capricci personali, sperperando denaro che sarebbe dovuto andare in beneficienza. Inoltre, il network televisivo sembra riscontrare problemi finanziari abbastanza preoccupanti, tanto da dichiarare presto la bancarotta ed il tracollo economico.
La polemica maggiormente scandalosa, però, ha riguardato suo marito Jim, accusato di aver violentato una donna, per poi cercare di comprare il suo silenzio tramite denaro sottratto alle casse della sua emittente televisiva. Questa vicenda ha portato Jim in carcere, segnando la fine della carriera televisiva della celebre coppia. Tammy morirà poi nel 2007, colpita da un cancro.
In una società perbenista, in cui le figure religiose si caratterizzavano per visioni spesso bigotte e anacronistiche, Tammy Faye ha dimostrato un carattere anticonvenzionale, quasi avanguardistico. Nelle tantissime ore di messa in onda dei suoi programmi, Tammy ha infatti dimostrato interesse per temi sociali importanti. Nella pellicola, disponibile in Italia su Disney+, viene ricordato quando ha deciso di intervistare una persona malata di AIDS, una malattia che conobbe il proprio tragico boom proprio in quegli anni. Purtroppo, però, l’AIDS venne subito etichettato, nella comunità religiosa, come un “castigo” di Dio nei confronti degli omosessuali.
Tammy ha però saputo ribellarsi a questa visione, dimostrando parecchie volte la sua apertura mentale e la propria tolleranza. Aldilà degli aspetti controversi, rappresenta la vera essenza del sentimento religioso (che viene spesso dimenticata): amare incondizionatamente l’altro, semplicemente per quello che sono, senza discriminazioni di alcun tipo.
Stefania Berdei
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