Doppio cognome agli italiani: era ora!
Il doppio cognome è realtà anche in Italia: un cambiamento che ha il sapore del progresso.
La Corte Costituzionale ha sancito l’illegittimità di tutte le norme che attribuiscono automaticamente il cognome paterno ai figli.
Quella che era consuetudine nel nostro paese è stata definita come «discriminatoria e lesiva dell’identità del figlio».
Da oggi la scelta del cognome spetta ad entrambi genitori!
La legge sul doppio cognome è stata proposta lo scorso 15 febbraio, ma il suo percorso ha avuto inizio diversi anni fa. Già nel 2014 la Corte europea dei diritti dell’uomo aveva mosso richiesta all’Italia affinché si modificasse la norma sull’assegnazione del cognome. Così, nel 2016, è stata riconosciuta la possibilità di accostare il cognome materno a quello paterno.
Tuttavia, si trattava di una sentenza dai tratti ancora maschilisti: mentre l’attribuzione del cognome del padre non necessitava dell’approvazione di entrambi i genitori, per l’apposizione di quello materno si richiedeva l’accordo tra i medesimi; inoltre, il cognome paterno doveva precedere quello materno.
Da oggi, invece, i figli erediteranno in maniera automatica il cognome sia di mamma che di papà, nell’ordine stabilito da questi ultimi, salvo che i due decidano, insieme, di dare solo uno dei loro cognomi.
Ovviamente non si assisterà ad un’assurda moltiplicazione di cognomi man mano che si avanza nelle generazioni. Più avanti saranno disposte le modalità di trasmissione: probabilmente si potrà cedere solo uno dei due cognomi, sulla base della volontà dei genitori, come accade in altri paesi del mondo.
Ogni Stato, infatti, segue una regola diversa e specifica, tendenzialmente ispirata al principio secondo cui i genitori hanno pieno potere di stabilire il cognome dei propri figli: per esempio, in Germania, in Svizzera e in Grecia si può dare tanto il cognome paterno quanto quello materno, così come in Portogallo, dove addirittura sono accettati fino a quattro cognomi; in Spagna, invece, c’è l’obbligo del doppio cognome, senza eccezioni, mentre nel Regno Unito il cognome per i figli può perfino essere diverso da quello di madre e padre.
Non si tratta di pure formalità: oltre ad essere determinante per la nostra identità, il cognome è una dichiarazione d’appartenenza. Finalmente anche l’Italia ha fatto un passo in avanti nella direzione dell’effettiva uguaglianza dei diritti. Il doppio cognome è una rivoluzione, nemmeno tanto piccola, che supera secoli di sessismo e patriarcato.
Tra la maggioranza che festeggia la novità (una novità che, in fondo, sa di vecchio), c’è chi storce il naso alla notizia: che paura vi fa la parità?!
Maria Paola Buonomo
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