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Imparare divertendosi – Quando il cinema, la storia e la letteratura si incontrano

Per molti aspetti, il cinema è assimilabile a un’enciclopedia che si fa ricettacolo di più campi dello scibile umano. 

Infatti sin dalle origini, la Settima Arte ha assorbito e riadattato spunti, temi, personaggi e schemi tratti dalla letteratura, dalla storia, dalle scienze, dalla musica…

In questo articolo ci soffermeremo sulle pellicole che hanno per oggetto fatti storici o intrecci letterari. 

Troy

Ai primordi della storia e della scrittura letteraria troviamo la celeberrima guerra di Troia: lo scontro mitico tra achei e troiani. 

Grazie agli scavi condotti dall’archeologo Schliemann, sembra che il conflitto si sia effettivamente consumato, anche se molto probabilmente non per le leggendarie ragioni tramandate da Omero, bensì per la favorevole posizione geopolitica di Troia che avrebbe spinto gli achei ad assediarla. 

È risaputo che Omero nella sua Iliade attribuì l’originarsi della guerra al tradimento di Elena di Troia e Paride (figlio del re di Troia, Priamo) ai danni di Menelao (re di Sparta).  

La versione mitologica della disfatta di Troia è stata raccontata nel colossal Troy, firmato da Wolfgang Petersen e con la partecipazione di uno statuario Orlando Bloom nei panni di Achille furente. 

La pellicola si distanzia dal poema omerico per alcuni dettagli, ma nel complesso è un primo step valido per approcciarsi all’Iliade.

Il primo re 

Tra leggenda e storia si muove anche Il primo re, film del 2019 di un giovanissimo Matteo Rovere, classe 1982 e alla direzione del suo quarto lungometraggio. 

Rovere ha rivisitato il mito della fondazione di Roma provando a ricostruire ambientazioni, usi, costumi e persino il linguaggio. 

753 a.C., i pastori gemelli Romolo e Remo, figli illegittimi della vestale Rea Silvia e del dio Marte, vengono travolti da un’esondazione del Tevere e fatti prigionieri da Albalonga, l’unico villaggio di una certa importanza nel Lazio. 

I due aizzano e guidano una rivolta delle popolazioni italiche e fondano una nuova tribù. Ma la smania di potere e un’enigmatica divinazione portano i due a scontrarsi… la “capitale del mondo” verrà fondata sul sacrificio del sangue fraterno. 

Il primo re è una pellicola da non perdere, dietro la quale c’è un lavoro mastodontico che ricostruisce con cura archeologica quel mondo leggendario, soffermandosi sul complicato rapporto tra i due fratelli e sul contrasto tra libero arbitrio e volere divino.  

Decameron

Nel 1971 Pier Paolo Pasolini realizzò una sua particolare versione cinematografica dell’opera di Boccaccio che, in Italia,  fece infuriare i perbenisti e finì nella rete della censura; mentre a Berlino vinse l’Orso d’argento

Il regista scelse sette novelle più significative (altre tre vennero scartate in fase di montaggio) – come “Andreuccio da Perugia”, “Ser Ciappelletto”, “Lisabetta da Messina”- e ne portò alle estreme conseguenze l’erotismo e la trivialità. 

Il realismo di Pasolini è in questo senso più crudo di quello di Boccaccio, ma ciò non suscita meraviglia: è normale che a distanza di circa 600 anni il modo di rappresentare la realtà fosse cambiato.  

Il Gattopardo

Nel 1963, Luchino Visconti cavalcò l’onda della fortuna editoriale del Premio Strega di Giuseppe Tomasi di Lampedusa e ne trasse un imponente e altrettanto fortunato film che vinse la Palma d’oro al 16° Festival di Cannes.

La trama del Gattopardo è ambientata in Sicilia durante il Risorgimento, in un periodo di profonde trasformazioni sociali. Il personaggio primario è Fabrizio Tomasi di Lampedusa, zio dello scrittore, che nella finzione letteraria diventa Principe di Salina.  

Nel cast compare un trittico di autori di spicco: Burt Lancaster nelle veste del protagonista; Alain Delon e Claudia Cardinale

A dispetto della narrazione oggettiva del libro, il film si focalizza maggiormente sulla soggettività del protagonista. Ciononostante, viene data grande attenzione alla veridicità dello scontro tra garibaldini ed esercito borbonico.

Il Gattopardo è considerato uno dei migliori film italiani di tutti i tempi, tant’è vero che Martin Scorsese lo ha inserito nella sua top ten.

Il nome della rosa 

Dal capolavoro di Umberto Eco, nel 1986 Jean-Jacques Annaud ha tratto un omonimo film, con uno Sean Connery in grande spolvero nei panni del frate/detective Guglielmo da Baskerville

Guglielmo giunge in un’abbazia sperduta sull’Appennino toscano, dove si ritrova costretto a fronteggiare un cupo mistero dalle tinte sanguinolente, capace di tenere il lettore – o lo spettatore, nel caso della versione realizzata per il grande schermo – incollato al racconto fino al gran finale.

Pearl Harbor

Le atrocità della Seconda guerra mondiale hanno segnato anche il mondo del cinema, plasmandone l’immaginario ed entrando nel novero delle tematiche più rappresentate. 

La lista è lunga: 1917, Apocalypse now, Salvate il soldato Ryan, Dunkirk, Schindler’s list, Full metal racket, L’ora più buio…

Tra i vari titoloni, spesso accostati all’Oscar, non può mancare Pearl Harbor. Nel 2001 Michael Bay mise in scena una delle cause scatenanti dell’ingresso in guerra degli Stati Uniti d’America

Subito dopo la tregua stretta dal presidente Roosevelt con il Giappone, il Paese del Sol Levante infranse i patti bombardando proprio la flotta americana all’ancora presso un isolotto nel Pacifico: Pearl Harbor. 

Alla realtà fattuale, per rendere la storia più avvincente per un vasto pubblico, Bay aggiunse una storia d’amore al cardiopalma, nella quale la vita dei due protagonisti è appesa a un filo tra piogge di bombe e attacchi di contraerea. 

Buongiorno, notte 

Buongiorno, notte è una pellicola del 2003 diretta da Marco Bellocchio. È liberamente tratta dalla biografia romanzata dell’ex brigatista Anna Laura Braghetti, nella quale si racconta del rapimento e dell’omicidio di Aldo Moro (16 marzo 1978).  

La vicenda è filtrata attraverso lo sguardo femminile di Chiara, una brigatista che inizia a mettere in dubbio l’ideologia per la quale lotta. A questa componente onirica e romanzata, che scandaglia le contraddizioni dell’animo umano, si aggiungono immagini di repertorio e documenti televisivi dell’epoca.

Buongiorno, notte ha ricevuto diversi premi cinematografici importanti ed è stato riconosciuto come film d’interesse culturale nazionale dalla Direzione generale per il Cinema del Ministero per i Beni culturali e le Attività culturali.

Di film di ispirazione storico-letteraria ce ne sono a bizzeffe: pensiamo a quelli sulla storia antica (i peplum come Cabiria), Il gladiatore, Spartaco; sulla storia moderna e contemporanea (La presa del potere di Luigi XIV, L’ufficiale e la spia, Detroit); oppure alle varie trasposizioni delle grandi opere letterarie (La colonna infame, Madame Bovary, Les Miserables, Ragione e sentimento, Orgoglio e Pregiudizio, Oliver Twist, Il Faust, Il Grande Gatsby) e di quelle più moderne (Il Signore degli anelli, Shining, Chiamami col tuo nome, L’amore molesto, Gomorra).

Il cinema non è solo mero intrattenimento o arte fine a sé, ma anche una fonte di conoscenza e di apprendimento che può essere utilizzata come supporto all’attività didattica, al di là dei mezzi di insegnamento tradizionali.

Giusy D’Elia 

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Giusy D'Elia

Disordinata, ansiosa, testarda, logorroica… ma ho anche dei difetti. I pregi scoprili leggendo i miei articoli! Sono Giusy D’Elia, classe 1997. Studio Filologia moderna perché credo nel valore della cultura umanistica. Ho un mondo dentro che ha paura di uscire, ma La Testata mi sta aiutando a farlo esplodere! Sono la responsabile di Tiktok.
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