Una donna meccanico? Perché no!
Siamo nel 2022 e le donne possono fare tutto ciò che fanno gli uomini.
Certo, ma nella realtà è davvero così?
Abbiamo raggiunto dei traguardi enormi rispetto ad anni fa, ma arrivare alla completa parità, sebbene si abbia per la legge, non è affatto facile nella vita quotidiana.
Un esempio è la professione del meccanico. Già la parola ci pone un limite poiché dire “meccanica” ci riporterebbe alla materia scolastica o ad una parte della fisica.
Vi svelo un segreto: anche le donne possono essere meccanico, solo che, come al solito, è leggermente più complicato.
A spiegarlo però non sarò io oggi, ma Karissa, una ragazza di 21 anni il cui sogno è aggiustare auto e moto.
Ciao Karissa. Parlaci un po’ di te. Di dove sei, quanti anni hai e quali sono stati i tuoi studi?
“Ciao, sono Karissa Carboni, ho 21 anni e sono sarda, in particolare, della provincia di Cagliari. Ho conseguito il diploma di tecnico di sala e accoglienza turistica e, nel frattempo, ho preso dei corsi di meccanica e sospensioni moto. Inoltre ho una qualifica di OSS”.
Un curriculum molto ampio, complimenti. Che lavoro svolgi attualmente?
“Attualmente lavoro come OSS a domicilio”.
Quindi la meccanica è il tuo hobby. Vorresti intraprendere questa strada?
“Si, per ora è solo un hobby”.
Quando è iniziata questa passione?
“Da bambina vidi un gruppo di motociclisti in Harley Davidson e me ne innamorai perdutamente. Crescendo mi sono appassionata alle moto pregando i miei genitori di prendere il patentino. Così, a 16 anni, convinco mia madre e prendo la mia prima moto. Dopo il tagliando, pagato 150 euro, faccio alcune ricerche su olio e filtro scoprendo che il prezzo era inferiore e che avrei potuto fare la manodopera da sola.
Feci il primo corso di meccanica mentre mi allenavo in una scuola di motociclismo. Andava tutto bene fino a quando non ebbi il mio primo incidente a 17 anni. Ho passato dei momenti bui, ma decisi di rialzarmi e andare avanti. Così mi iscrissi al secondo corso e iniziai a fare testate e rimontare motori. Decisi che quella sarebbe stata la mia strada e iniziai a cercare qualche officina nel mio paese che potesse farmi lavorare”.
Immagino che qui inizino le note dolenti?
“Esatto. Mi spingevano a cambiare mestiere poiché questo poteva essere troppo pesante per me. Decisi di fare domanda in altre officine che cercavano personale, ma c’era sempre lo stesso problema: ero una donna. Mi sono sentita dire addirittura di non poter essere assunta perché se una donna lavorava nel settore delle auto gli altri dipendenti non l’avrebbero presa bene. Fortunatamente il mio ragazzo cercava di darmi conforto e decisi di fare un corso sulle sospensioni. Anche qui, su due ore, un’ora e mezza era dedicata a battutine infelici sulle donne”.
Insomma, una serie di discriminazione infinite. Hai mai pensato di denunciare?
“Inutile, non avrebbero fatto nulla. Come ti ho raccontato, ho sempre cercato di inserirmi. Molti mi ammirano, ma non così tanti da farmi fare delle prove o assumermi”.
Hai mai pensato di andare via dalla Sardegna? Magari cercare al nord Italia.
“Si, per fare ingegneria meccanica, ma ho paura di ricevere gli stessi trattamenti e poi mi piacerebbe restare qui in Sardegna. Ho fatto da poco un colloquio, sembrava fosse andato bene, poi non mi hanno più chiamata. Dopo qualche mese ho letto l’annuncio dove si specificava cercassero un uomo”.
Non abbatterti, sicuramente con le tue conoscenze e la tua tenacia riuscirai a realizzare il tuo sogno.
“Io ci provo, sto iniziando un progetto con una moto e pensavo di girare qualche video su YouTube”.
Bene, ti consiglio di continuare su questa strada e metti passione in tutto ciò che fai così vedrai dei risultati veri. Grazie per aver rilasciato la tua testimonianza, ti auguro il meglio.
“Grazie a te”.
Insomma, questa è solo una delle tante storie di donne che non riescono a realizzare i propri sogni per una dura discriminazione sociale.
Non esistono lavori per uomini o per donne.
Non esistono lavori troppo facili o troppo difficili.
Non esistono lavori rivolti solo al genere maschile o femminile.
La storia di Karissa è la storia di tutti noi, di una società che fa ancora troppa fatica ad accettare che una donna possa svolgere una mansione per troppo tempo dedicata agli uomini.
È ora di svegliarsi!
Martina Maiorano
Copertina: alVolante.it
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