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Boiler Summer Cup, alla conquista delle più grasse

L’iniziativa che terrà occupati i ragazzini nei mesi estivi post scuola ha il nome di Boiler Summer Cup ed è la dimostrazione più evidente del marciume di una generazione disposta a tutto pur di ottenere l’approvazione sociale.

Con giocatori, pedine e premi in palio, la Boiler Summer Cup si presenta come un vero e proprio gioco, ben strutturato, pensato per essere tanto facile quanto crudele

L’obiettivo: rimorchiare la ragazza più grassa della serata. In base al (presunto) peso della malcapitata si ottiene un punteggio che va da 1 a 5 punti, con bonus aggiuntivi nel caso di cattivo odore o altre circostanze spiacevoli.
La classifica finale stabilirà il podio, che si aggiudicherà premi di valore.

Insomma, le regole della Boiler challenge sono chiare: bullismo, discriminazione, grassofobia, misoginia, body shaming e chi più ne ha più ne metta!

L’avvio della sfida era previsto per lo scorso 21 giugno, ma i primi video compromettenti sono stati diffusi almeno un mese fa sulla piattaforma TikTok, dalla quale sono stati prontamente rimossi.
I social non dimenticano: tante le persone che hanno salvato e pubblicato i video altrove, come la YouTuber Gaia Curatolo che ha denunciato apertamente lo scandalo, dichiarando i nomi e mostrando i volti dei colpevoli.

Se la sola descrizione del gioco vi fa rabbia, pensate al dolore delle ragazzine che si sono riconosciute nei video registrati a loro insaputa e che non hanno avuto la possibilità di rifiutare. Altro che cultura del consenso!

Una domanda sorge spontanea: ma com’è possibile?!

Come si è arrivati a questo? E tutti progressi che la nostra generazione ostenta, che fine fanno? Tutti i successi nella lotta per la parità, per l’uguaglianza dei diritti, dove finiscono? 

Ciò che spaventa più della sfida in sé sono le conseguenze che essa causa nelle vittime, le quali, in preda al terrore di essere bollate come “scaldabagni”, preferiscono evitare di uscire e restare a casa.
Così aumentano le paure, le ansie, i complessi, i disturbi del comportamento alimentare, i problemi di insonnia… i suicidi. Perché è di questo che si sta parlando, di persone che vengono colpite nella fase più delicata della vita e che rischiano di subire traumi dai quali con ogni probabilità non si riprenderanno mai.

Sono tante le ragazze che stanno esprimendo il loro disgusto per la challenge. Ma, accanto a queste, ci sono quelle più fragili, per le quali il solo pensiero di poter incontrare uno di questi soggetti pericolosi determina uno stress psicologico eccessivo, che conduce a danni gravi e permanenti.

Sapete, io ho fatto giusto in tempo, mi sono salvata dai social, per fortuna. Sono stata adolescente quando si iniziava a sperimentare Instagram. Eravamo un po’ più buoni, meno crudeli. Ma penso che essere una teenager nel 2022 debba essere veramente difficile.

Nella speranza che questa follia possa concludersi presto, la richiesta d’aiuto va innanzitutto ai genitori e agli insegnanti: osservateli, parlate con loro e fermateli prima che sia troppo tardi.

Maria Paola Buonomo

Copertina: Pexels

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Maria Paola Buonomo

Laureata in Lettere Moderne, filologa in fieri, scrivo per sperimentare e accrescere il mio ego. Tra un esame e l’altro, mi cimento ai fornelli come piano b per il futuro (ma qual è il piano a?!). Sono una fastidiosissima ritardataria cronica, ma non è certo un difetto, anzi, è il mio punto forte: vivo con calma… Nel sangue mi scorre indecisione mista ad incoerenza. Il caos è il mio spirito guida. Rispetto la natura e ogni forma di vita, tranne gli esseri umani. Condivido il cuore con il mio cane.
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