I Fiori del Giorno è: non sentirsi mai soli
I fiori del giorno, edito dalla Alessandro Polidoro Editore, è il secondo romanzo della giovane scrittrice Beatrice Morra. Una raccolta di storie, incluse in una cornice, adatta a chi sente il bisogno di non credersi mai solo.
Quando ho avuto tra le mani I fiori del giorno, ho pensato a quei fiori che crescono nell’asfalto. Nonostante le sfide che la vita a loro riservato, continuano a vivere, fragili e meravigliosi, tra chi passa e li raccoglie, chi cammina indifferente e tra chi l’osserva per poi ritornare alla solita vita. I fiori del giorno, come il “fiore del cemento”, nasce in un mondo difficile in cui nulla è certo. In cui crescere è diventare rigoglioso sembra davvero impossibile. Fare arte è davvero dura.
Ma non si è soli e a insegnarcelo è Daniela.
Daniela è una donna che ha preferito i rumori del Centro Storico di Napoli alla tranquillità dei quartieri alti. Dalla finestra di casa sua ama osservare le persone vagare per strada e per questo si sente un po’ stupida. L’incipit è marcato da una tristezza di fondo mai banale, una tristezza di solitudine. Daniele si sente sola con la sua “ridicola” mania di osservare e di cucire storie addosso agli altri:
“Rimanevano solo lei, Daniela, e lei, la persona sconosciuta, nel loro unico e unilaterale dialogo silenzioso”.
Ma Daniela non è l’unica: “Vide che lui le somigliava, cent’anni di più sulle spalle, eppure identico a lei […]”.
Lui è un vecchio che, seduto su una panchina, aspetta ogni sera di ricevere un mazzo di fiori invenduto. Nell’attesa osserva, sorridendo, i passanti. E sempre ogni sera, dopo aver ottenuto il suo dono, svolta l’angolo scomparendo nel nulla. Daniela ne è incuriosita, si chiede a cosa potessero servire dei fiori quasi appassiti.
È con questa domanda che si conclude l’incipit dando inizio a una serie di racconti che trattano storie di ogni genere, storie di sogni realizzati, storie di abbandoni, storie di amore tormentato e di tranelli. Ogni racconto esprime un po’ di mondo, in quel mondo chiunque può riconoscersi.
E così i personaggi si uniscono all’autrice.
C’è un filo sottilissimo che collega la personalità dell’autore con quella delle sue creature ed è sempre bello sapere che, al di là, di individui fittizi ci siano persone vere. Beatrice Morra, come Daniela e il vecchio, è una donna che ama osservare e fantasticare, una donna sensibile che ama godere dei piccoli rituali della vita. Così personaggi e autore si fondono:
“Lo guardò mentre fendeva la folla frenetica col suo passo ampio e dolce, e si accorse di quanta fragilità aveva mentre aspettava il suo mazzo di fiori quotidiano. Pareva calata sul suo viso un’ombra molto simile alla paura: allora Daniela capì, poiché ne conosceva bene i sintomi, cos’ era quella sensazione terribile. Era l’ansia di un rifiuto che avrebbe potuto spezzare l’abitudine. Anche lei la provava quando qualcosa nei suoi piccoli rituali andava storto”.
I Fiori del giorno è una lettura per le persone che non hanno pregiudizi, che amano immedesimarsi per non sentirsi sole con le loro piccole manie o per chi, soltanto, ha voglia di leggere una serie di belle storie.
Per i curiosi ho raccolto alcune immagini con alcune parti interessanti, basta cliccare qui (https://www.instagram.com/raffaelei/ ), scorrere l’home e cercare la copertina del libro.
L’ augurio è sempre: buona lettura.