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Ci sono giorni in cui solo il mare funziona

Ripropongo perché nascosto dietro un titolo diverso, ma oggi, è tornato il sole e il mare è grosso con onde spumose, alte e rumorose.

La sabbia in cui affondare i piedi allargandone le dita, sentirla accarezzare la pelle. Sentire il sale passando la punta della lingua sulle labbra.

La sua solitudine e i mille segreti che si muovono tra le onde. Sono io. E adesso ci vorrebbe il mare per sentirmi bene, per sentirmi in pace. Ci vorrebbe il mare per calmare l’ansia. Per sentirmi libera.

A volte penso di essere stata concepita al mare. È l’unica spiegazione che trovo a questo legame viscerale e profondo. Mi emoziona, mi entra in profondità. Ci sono giorni in cui solo il mare funziona. Oggi è uno di quelli. Oggi il mare non c’è. Questi giorni sono come tutte le cose vere, disperate, immense, di cui è impossibile non innamorarsi. Sembro ubriaca oggi. Fatta, direi. Anzi, peggio. Mi sono fumata il sole. Ho le allucinazioni e rido senza motivo. Sembro una pazza ubriaca di sole. O forse lo sono davvero, perché io sento che l’aria ha un odore diverso.

Sembra che il tempo sia migliorato, e meno male perché settembre merita almeno un bagno. L’acqua è di una temperatura invitante, fresca, non spiacevole. C’è una pagina, il romanzo è di Cesare Pavese, ormai entrato nella fase più acuta della sua crisi, e dunque, capace di esaminare l’io, riconoscendo che c’era un’aria come il vetro.

Quando so che il vento sta cambiando, in me, si aziona un promemoria involontario, e tac, ecco il perché delle piccole chiazze bianche che fanno il cosiddetto effetto di “abbronzatura a macchie”, come a perdere un pezzettino di pelle per strada. La mia. Rimane l’ombra di quel segno di ribellione al destino che il mio corpo si è procurato da solo. Il mare si ribella con i suoi cavalloni. Ah, sei già qui? Settembre. L’inizio

Long story short: sembra una vita fa, invece sono passati già tre mesi. Che strana cosa la mente. Voglio comprare un diario di quelli della scuola, degli adesivi colorate, una miriade di matite, qualcosa che a tratti brilla. Per segnare tutte le date importanti, i compiti da svolgere, i pensieri, i traguardi da raggiungere e quelli raggiunti. Come mi sento oggi? Possibilista.

 Ci sono giorni in cui solo il mare funziona. Oggi è uno di quelli. Oggi il mare c’è.

Francesca Scotto di Carlo

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Francesca Scotto di Carlo

Di sé dice di essere un «cumulonembi»,testarda, indistruttibile, assertiva. Scrittrice, umanista, attivista, è una di quelle persone con la voglia di cambiare il mondo, un passo alla volta. Fai rumore, si.
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