Leone d’oro 2022: la giuria premia il coraggio
Anche quest’anno lo storico Palazzo del Cinema sul lungomare Marconi diventa scenario della Mostra del cinema di Venezia, che dopo l’Oscar è la manifestazione cinematografica più antica al mondo.
Lo scorso 10 settembre si è svolta la cerimonia di chiusura della 79° edizione, con la consegna dei premi scelti dalla giuria presieduta dall’attrice americana Julianne Moore.
Per il terzo anno consecutivo, l’ambito Leone d’oro per il miglior film è stato vinto da una donna: Laura Poitras, per l’unico documentario tra i 23 titoli in corsa, dal titolo All the beauty and the bloodshed.
Il documentario, attraverso diapositive, dialoghi intimi, fotografie rivoluzionarie e filmati, racconta la storia di Nan Goldin, fotografa e attivista di fama internazionale.
La giuria, quindi, premia il coraggio: quello di una donna che ha intrapreso una battaglia contro la famiglia Sackler, benefattrice dei più grandi musei del mondo ma anche proprietaria della Purdue Pharma, società farmaceutica responsabile di migliaia di morti per overdose da Ossicodone, falsamente prescritto come farmaco che non crea dipendenza.
La regista ha ritirato il suo premio con queste parole: “Sono qui grazie a due donne stasera”, ricordando la compagna da poco scomparsa e la protagonista del suo documentario.
Riferendosi a Nan, continua il suo discorso dicendo: “Lei ha dedicato la sua vita all’attivismo e condiviso il suo lavoro con noi. Ho conosciuto persone coraggiose, ma mai nessuno come lei. Questo premio è per Nan, è di Nan”.
Il Leone d’argento per la migliore regia è di Luca Guadagnino, per il film Bones and All, con protagonista Taylor Russel, vincitrice del Premio Marcello Mastroianni.
“Grazie per aver creduto che in questo mondo ci sia posto anche per i mostri”: è così che Guadagnino ringrazia la giuria, e prima di scendere dal palco dedica il suo premio a Mohammad Rasoulof e Jafar Panahi, arrestati dal governo iraniano.
E proprio a Jafar Panahi va il Premio speciale della giuria, per il film Khers nist – Gli orsi non esistono. Il regista iraniano sta scontando otto anni di prigione per un’accusa di sovversione per cui è l’attrice della pellicola ad accettare il premio a suo nome.
“Tutti noi ci battiamo per il potere del cinema e siamo qui per Jafar Panahi”: queste le parole della protagonista a cui segue un’emozionante standing ovation.
Il Leone d’argento Gran premio della giuria è di Alice Diop, regista francese di origine senegalese. Il film è Saint Omer, lungometraggio di finzione che mette in scena una storia vera che ha sconvolto la Francia nel 2016. Ambientato nel Tribunale di Saint-Omer, questo film segue l’andamento di un processo capace di mettere in discussione anche la nostra capacità di giudizio.
La Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile è stata consegnata a Colin Farrell, per il film The Banshees of Insherin – Gli Spiriti dell’Isola. L’attore ha accolto il premio in collegamento da Los Angeles, dove si trova per lavoro impegnato in un nuovo progetto. Dopo i ringraziamenti, Farrell esprime l’essenza del film, che cerca di raccontare qualcosa di universale: “il desiderio di amare e il senso di appartenenza”.
A ritirare il premio Martin McDonagh, regista del film e vincitore del Premio per la migliore sceneggiatura.
Infine, l’australiana Cate Blanchett si aggiudica la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile nel film Tar, che segue la storia di Lydia Tàr, rinomata direttrice d’orchestra e prima donna a ottenere la conduzione della Berlin Orchestra, accusata di molestie.
Così si conclude l’attesissima Mostra del cinema di Venezia, con un nuovo appuntamento per l’ottantesima edizione che si terrà a partire dal 30 agosto 2023.
Maddalena D’Angelo