Le startup innovative crescono al Sud
In questi tempi tetri per la nostra economia, fortemente danneggiata dalla pandemia e dai rincari dei costi dell’energia e delle materie prime, arriva però una buona notizia.
Il Sud Italia vede aumentare il numero di aziende innovative, giovani che decidono di restare e di investire.
Opportunità per i giovani da non sottovalutare, considerando che proprio le fasce più giovani della popolazione sono state evidenziate in un recente studio pubblicato da Eurostat come più a rischio povertà.
Nel 2021 infatti sono aumentati i working poor, ossia tutti quei lavoratori che pur avendo un lavoro sono in difficoltà economiche ed a rischio povertà. I giovani appunto sono il 15,3 %, in aumento rispetto al 2020.
Questo potrebbe essere un segno di ripresa per il sud del nostro paese dove il divario con il Nord è ancora evidente.
Lo spopolamento dei centri abitati del centro-sud negli ultimi anni ha contribuito al calo del Pil, essendo la popolazione giovane emigrata prevalentemente nelle città del Nord più ricche di opportunità lavorative.
I dati fanno tirare un sospiro di sollievo ed indicano che vi è una tendenza di crescita per le aziende, che se opportunamente sostenute con investimenti mirati da parte delle istituzioni, potrebbe essere un’inversione di tendenza che porterebbe ricchezza ed opportunità lavorative per i giovani.
Tra il 2014 ed il 2021 sono state create il 52% di aziende innovative in più, mentre a livello nazionale la crescita è stata pari al 34%.
Inoltre negli ultimi anni le startup innovative hanno avuto un incremento del 33,5%, mentre a livello nazionale si attesta al 30,9%.
Il Sud produce il 97% dell’energia eolica e il 41% dell’energia solare, i fondi che arriveranno del Pnrr, se opportunamente investiti anche in questo settore, renderebbero il sud tra i maggiori produttori di energie rinnovabili ed aumenterebbero i posti di lavoro.
Bisogna comunque tener presente che tutto ciò è un flebile raggio di luce nelle tenebre, il divario tra Nord e Sud è presente e la politica deve urgentemente investire nel mezzogiorno affinché il paese abbia uguali opportunità di lavoro e di crescita.
In un recente report che prende in analisi gli ultimi 10 anni la Banca d’Italia ha affermato che: “ La questione meridionale è diventata ancora più chiaramente parte di una più ampia questione nazionale. Al Sud il settore privato, già fortemente sottodimensionato rispetto al peso demografico dell’area, si sia ulteriormente contratto e presenti ora una composizione ancora più sbilanciata verso attività produttive a minore contenuto di conoscenza e tecnologia e a più bassa produttività”.
Beatrice Gargiulo
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