Il fotovoltaico in Sicilia: un passo avanti per la transizione energetica
È noto a tutti lo splendore della Sicilia: patria del sole, del mare, del buon cibo ed ora anche del più grande impianto di pannelli fotovoltaici d’Europa.
Così a Catania si compie un grande passo avanti per la transizione energetica, grazie al progetto di Enel Green Power, che sta investendo nella fabbrica 3Sun, a breve il più grande sito di produzione di moduli fotovoltaici sostenibili, innovativi e ad alte prestazioni.
La nuova società 3Sun rappresenta l’unione di tre grandi colossi industriali: Enel, Sharp e STMicroelectronics, che hanno investito 70 milioni ciascuno per la realizzazione del progetto.
Ursula Von Der Leyen presidente della commissione UE, nel discorso sullo Stato dell’Unione, ha sottolineato l’importanza strategica di questa iniziativa dicendo: “La necessaria trasformazione verde dell’energia in Europa è iniziata”.
“E sta accadendo nel Mare del Nord e nel Mar Baltico, dove i nostri Stati membri hanno deciso di investire massicciamente nella produzione eolica offshore. Sta accadendo in Sicilia, dove la più grande fabbrica solare d’Europa produrrà presto la nuova generazione di pannelli. E sta accadendo nel nord della Germania, dove i treni locali ora viaggiano con idrogeno verde”.
Il richiamo alla Sicilia fa proprio riferimento al cosiddetto “Progetto TANGO” (“iTaliAN pv Giga factOry”), ovvero la produzione di massa di una nuova generazione di pannelli fotovoltaici, nato grazie all’accordo tra Enel Green Power e la Commissione europea.
Il progetto italiano, infatti, è uno dei sette che sono stati selezionati dalla Commissione nell’ambito del primo bando dell’Innovation Fund. Una scelta non affatto scontata, considerato che la selezione è stata operata tra ben 311 progetti provenienti dai vari paesi dell’UE, e poi, ristretto il campo, tra 70 progetti entro cui eleggere i sette migliori.
Convincente è stata soprattutto l’originalità del progetto: TANGO prevede la produzione di pannelli fotovoltaici bifacciali di tipo HJT (Hetero Junction Technology), basati sulla tecnologia a eterogiunzione che coniuga due tipi diversi di silicio, l’amorfo e il cristallino.
Questi pannelli possono avere un’efficienza di oltre il 20% e una potenza nominale di 400W.
Inoltre, grazie alla struttura bifacciale, è possibile catturare la radiazione solare anche dalla superficie posteriore, ottenendo una produzione di energia fino al 30% superiore rispetto ai modelli tradizionali.
A estendersi è anche la durata dei pannelli, superiore ai 35 anni rispetto ai 25 delle strutture tradizionali, pregio dato dalla particolare robustezza dei nuovi pannelli, una caratteristica che consente di mantenere elevato il livello di prestazione anche in situazioni climatiche difficili.
Per quanto riguarda gli altri sei progetti selezionati dalla Commissione europea, tre riguardano l’implementazione di diverse modalità di cattura e stoccaggio del carbonio, con centri di sviluppo in Francia, Svezia e Belgio. Due relativi allo sviluppo di idrogeno rinnovabile con impianti localizzati in Svezia e Finlandia e infine un progetto spagnolo che prevede la trasformazione dei rifiuti solidi urbani non riciclabili in metanolo.
Parliamo di un grande passo avanti nel settore delle tecnologie pulite in Europa, un sostegno concreto ai progetti di sviluppo verso la transizione energetica, nonché verso la trasformazione “verde” dell’energia.
Maddalena D’Angelo
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