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“Si può fare a meno di tutto, ma non dei nonni”

Riceviamo tanti regali nel corso del tempo: alcuni inaspettati, molti più preziosi di altri e pochi con un valore che scopriamo soltanto in seguito, quelli che contengono il senso della vita.

Ho ricevuto tempo, il più invidiabile dono, che nel suo rapido fluire sfiora l’eterno. 

Ho avuto mani che accarezzano, che proteggono, che stringono forte e guidano, che spingono verso il mondo.

Ho avuto occhi e sguardi su un passato che insegna e altri rivolti su me stessa con orgoglio. 

Ho avuto gambe su cui scivolare e ridere per gioco e braccia forti per sollevarmi e risollevarmi. 

Ho avuto voci rassicuranti, parole incoraggianti e parole d’affetto, racconti e storie d’un’altra età e di esperienze vissute.  

Ho ricevuto sogni, speranze e forza per inseguirli sempre senza paura.

Ho sentito profumi e sapori che sanno di casa, che scaldano il cuore e che il tempo ha trasformato in tradizioni. 

Ho dormito sonni tranquilli, perché la loro casa era il posto più sicuro del mondo e il posto più bello in cui perdersi e ritrovarsi.

Ho avuto giochi, colori e caramelle. 

Ho avuto anche quello che non potevo avere e uno scudo di difesa da ogni punizione. 

Ho avuto capelli da pettinare e guance da incipriare, libri con storie da raccontare e cuscini da trasformare in castelli. 

Ho avuto abbracci in cui scappare e rifugiarmi, e un calore che scaccia via la paura. 

Ho ricevuto un grande esempio d’amore, in un mondo che non sa più amare. 

Ho vissuto momenti che mi hanno cambiato la vita, che hanno costruito il mio essere, che guidano i miei passi, che invadono l’anima. 

Ho avuto accanto i nonni, tesoro della mia esistenza, angeli sulla terra e poi in cielo.

Perché il fiore della loro esistenza ha radici profonde, e anche se la vita lo ha spezzato, sboccia e rinasce nei ricordi, negli occhi, nei gesti, nel cuore. 

Abbiamo tutti la fortuna di ricevere questo dono, una ricchezza da custodire gelosamente.

Ed è importante riconoscere il suo valore, viverlo a pieno senza rimandare: tenerli accanto il più possibile, e poi, tenerli nel cuore.

Perché “si può fare a meno di tutto, ma non dei nonni”. 

Maddalena D’Angelo 

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Maddalena D'Angelo

Un po' troppo timida, particolarmente sensibile, esageratamente romantica, mi definirei così. Sono Maddalena D’Angelo, classe ’99 e studentessa di Filologia moderna. Parola d’ordine? Creatività. Mi piace trasformare il mondo fuori e mostrare il mondo che ho dentro. Ho sempre vissuto con la penna in mano, con le scarpette da punta ai piedi e con mille idee in testa, ma non sto qui a raccontartele, scoprile leggendo i miei articoli!
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