Spesa sostenibile: pro e… ci sono anche contro?
Ai tempi delle app, che ti garantiscono articoli pesati al milligrammo per preparare pranzi e cene, e di Amazon Fresh, è lecito chiedersi: è ancora possibile fare una spesa sostenibile? Si può comprare a km 0? In questo articolo proveremo a parlarne e a dare alcune dritte per entrare nel fantomatico mondo eco.
Sostenibile, ma anche e soprattutto consapevole: è così che dovrebbe essere la nostra spesa.
Pochi piccoli accorgimenti e la nostra salute ed il nostro ecosistema ne gioveranno: scegliere prodotti a km 0, scegliere e mangiare prodotti stagionali (sembra impossibile ai più, eppure non tutte le verdure e non tutti i frutti possono essere coltivati in tutte le stagioni), comprare nelle botteghe o direttamente dal produttore.
Eppure anche fare la spesa al mercato non vuol dire necessariamente fare una spesa sostenibile. Bisogna soffermarsi, fermarsi e leggere.
– Brutto, ma buono? Prendi e porta a casa! Sai perché? La frutta brutta, così come la verdura, è sintomatica di uso ridotto o assenza di pesticidi (inutile dirvi che frutta luccicante e senza alcuna intaccata la si ha solo con l’uso di pesticidi e cera. Fate un piccolo esperimento: prendete una mela e ponetela sotto il flusso dell’acqua corrente? È forse impermeabile? No, è stata calata nella cera – da non confondere con la pruina che è una sostanza cerosa, impermeabile, prodotta da frutto e del tutto naturale – e di regola il rivenditore dovrebbe contrassegnare questa modalità di trattamento).
– Busta bio sì o no? Assolutamente no! È da sfatare il mito della loro decomposizione dopo 12 settimane; purtroppo ci sono degli studi che dimostrano la loro resistenza dopo molti più mesi. È quindi da prediligere l’uso di buste di tela, iuta o stoffa.
– 100% naturale (la scadenza nel 3000 d.C. dovrebbe farci capire che di naturale c’è ben poco), ma in brick tetra-pack? No! Scegli il vetro. In Italia solo 2 cartiere lavorano e smaltiscono il tetra-pack e la stragrande maggioranza della popolazione non sa dove buttarlo con la raccolta differenziata, quindi finisce nel misto e non viene riciclato.
La grande nostra alleata tecnologia ha trovato la soluzione anche per i più eco-pigri.
Ecco di seguito le piattaforme più in voga dove poter acquistare in maniera sostenibile con un semplice click da casa:
– Cortilia, un vero mercato agricolo on-line, il quale mette in comunicazione produttori e consumatori. Basta registrarsi al sito e scegliere o una spesa singola o fare un abbonamento ad una cassetta, selezionando i prodotti.
– Gas, gruppi d’acquisto solidali, per l’appunto gruppi di persone che decidono di acquistare all’ingrosso materiale, non solo di prima necessità, da ridistribuire tra loro.
– Too good to go, letteralmente “troppo buono per essere buttato”; a fine giornata i market che aderiscono, mettono a disposizione delle box con all’interno alimenti a breve scadenza o prodotti da consumare in giornata (tra cui anche dolci, pizza, salumi, formaggi).
– Spesa in tempo, i negozianti caricano gli alimenti online ed i consumatori possono acquistarli anche con il 90% di sconto.
Non ci sono più scuse per nessuno; il nostro pianeta ha bisogno delle azioni di ogni singolo cittadino.
Quindi sì, fare la spesa in maniera sostenibile si può e si deve.
Antonietta Della Femina
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