George Weah, dal calcio alla politica
Molte persone, nel corso della propria vita, cambiano i propri piani ad un’età adulta perché cambiano le proprie prospettive di vita, i propri piani, le cose che le appassionano.
N’è un esempio l’ex calciatore e attuale politico liberiano George Tawlon Manneh Oppong Ousman Weah, meglio noto semplicemente come George Weah.
George Weah è stato, già dai primi anni ’90, uno dei migliori attaccanti del panorama calcistico mondiale. Era un attaccante possente e a tratti inarrestabile, molto propenso al lavoro di squadra e per questo elogiato.
Possedeva una velocità e un’abilità nel dribbling unica, ed era un calciatore incline al sacrificio e al gioco corale, in grado di creare spesso occasioni e assist per i compagni.
La sua bravura e determinazione lo ha portato ad avere diversi riconoscimenti: nel 1999 fu scelto dall’IFFHS – International Federation of Football History & Statistics – come Calciatore africano del secolo.
Nel 1995 vinse il Pallone d’oro e il FIFA World Player, divenendo il primo ed unico calciatore africano ad esserselo aggiudicato pur non avendo vinto nessuna competizione UEFA per club.
Nello stesso anno vinse anche il premio di Calciatore africano dell’anno, riconoscimento che ebbe già nel 1989.
Weah rinunciò alla sua attività agonistica nel 2002, all’età di 36 anni, dopo aver giocato nel Monaco, Paris Saint-Germain, Milan, Chelsea, Manchester City e Olympique Marsiglia.
La sua carriera politica iniziò tre anni dopo la rinuncia all’attività agonistica con la candidatura al CDC, ossia il Congresso per la Democrazia e il Cambiamento, il 13 agosto 2005.
Risultò il candidato più votato fin dal primo turno con il 28,3%, anche se fu sconfitto dall’economista Ellen Johnson Sirleaf, che ottenne il 59,4% dei consensi.
Nel 2011 prese parte alle presidenziali in qualità di vicepresidente di Winston Tubman, ma venne nuovamente sconfitto dalla stessa Sirleaf.
Nel 2017, in occasione delle elezioni presidenziali, è stato eletto presidente della Liberia dove sconfisse al ballottaggio il vicepresidente uscente Joseph Boakai.
Nel suo primo messaggio annuale al Parlamento, Weah ha annunciato di ridurre il proprio stipendio e le altre prestazioni del 25% con effetto immediato, e che avrebbe chiesto modifiche costituzionali per consentire alle persone di origine non nera di poter essere contadini e permettere agli stranieri di possedere dei terreni.
Inoltre, nel 2020 ha dichiarato un’emergenza nazionale per la violenza sessuale nel Paese, cercando di impegnarsi a creare un procuratore speciale per gli stupri, un registro nazionale di autori di reati sessuali e una task force nazionale per affrontare il tema.
Ma non finisce qui: ha anche annunciato un fondo di 2 milione di dollari, di cui una parte è stata investita per acquistare apparecchiature per il test del DNA per l’identificazione legale degli autori.
Purtroppo, a partire da marzo 2022, l’apparecchiatura per il test del DNA ancora non è stata messa in funzione né ha attuato nel concreto le promesse fatte contro la violenza sessuale.
Irene Ippolito
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