The first baby, il primo bambino nello spazio
Il viaggio cosmico del bebè “generato” da JAGO, affidato alle cure dell’astronauta Luca Parmitano: The first baby è la prima scultura in marmo ad aver fluttuato nello spazio.
Un feto dall’espressione serena e pacata nella classica posizione della gestazione: le braccia giunte al petto, le gambe raccolte e la testa rannicchiata tra le mani.
Un blocchetto di marmo di 7 cm convertito nel simbolo della vita da Jacopo Cardillo, in arte JAGO, scultore e artista della roccia calcarea, noto per le sue opere di critica sociale, come il ritratto di papa Benedetto XVI (Habemus Hominem, 2016) e un altro bambino, stavolta gigante ed incatenato, comparso a Piazza Plebiscito a Napoli (Lookdown, 2021).
The first baby, questo il nome del minuscolo bebè bianco, è un’opera particolarmente speciale: è, infatti, la prima scultura inviata da un artista nello spazio. Durante la missione Beyond dell’Agenzia Spaziale Europea del 2019, il bambino di marmo (che pesa soltanto 200 grammi) venne consegnato all’astronauta italiano Luca Parmitano. JAGO aveva già firmato l’opera lasciando l’impronta di un dito impressa con il sangue.
La statuina è rimasta nello spazio per tutta la durata della missione (quasi sette mesi) raggiungendo un primato unico nel suo genere. E, allo stesso tempo, pieno di significato. The first baby è il simbolo di una generazione nuova che nasce e respira nel futuro, spaventoso, vasto e ignoto come le galassie che compongono l’universo.
La permanenza stellare del bambino di marmo è stata immortalata in uno scatto fotografico di Parmitano diventato iconico: dalla Stazione Spaziale Internazionale, The first baby abbraccia il mondo mentre galleggia senza gravità.
La foto e la scultura sono in esposizione alla mostra “Jago, Banksy, TVboy” a Palazzo Albergati a Bologna fino al 7 maggio 2023.
Alessia Capasso
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