Giustizia per John ed il suo vampiro
Era una notte buia e tempestosa… quanti dei migliori racconti horror sono iniziati così?
E la storia che sto per narrarvi non può essere da meno, con una sola differenza, che è vera.
Durante una notte piovosa dell’estate dell’1816 presso la dimora estiva del famoso scrittore Lord Byron, piuttosto annoiati dalla loro condizione di prigionieri a causa del tempo, si ritrovarono allo stesso tavolo il sopra citato lord, i coniugi Percy e Mary Shelley e il dottor John William Polidori. Per movimentare la serata Byron propose di fare una gara a chi riuscirà a scrivere il racconto di paura più bello, solo due saranno i racconti ultimati, Frankenstein di Mery Shelley ed Il Vampiro di Polidori.
Di Frankenstein se ne è parlato ampiamente, è tempo di fare giustizia al povero John ed alla sua storia. Perché giustizia vi chiederete? Semplice, perché una volta che il racconto fu pubblicato l’attribuzione fu data per errore a Lord Byron, che nonostante si fosse affrettato a disconoscerne la paternità non fu preso sul serio e, grazie alla fama dello scrittore, Il Vampiro ebbe un immediato successo. Questo fu l’inizio di una serie di travagliati eventi che fecero sì che all’età di soli 26 anni il povero Polidori si togliesse la vita, solo molti anni dopo la sua morte finalmente gli fu riconosciuta l’appartenenza della sua opera.
Ora vi chiederete come mai ho deciso di parlarvi di questo libro anche se la Spooky Season è terminata da più di un mese? Per il semplice motivo che quasi duecento anni dopo sono ancora molte le persone che non sono a conoscenza di questa storia, nonostante John, nelle sue poche pagine, abbia abbandonato le fattezze della bestia ben nota al folklore e creato la figura del vampiro aristocratico con le sembianze di un gentiluomo, che abita i salotti londinesi e seduce le donne, figura che in seguito verrà ripresa da altri grandi autori come Le Fanu e Stoker.
Tra queste pagine potrai scoprire quanto è facilmente corruttibile l’animo umano, perderti in un viaggio fatto di vizi e piaceri e forse riuscirai a ritrovare la strada di casa. Non è forse questo il tipo di compagnia migliore per le serate invernali che sono alle porte?
Michela Garofalo
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