San Nicola: chi era il santo che ispirò Babbo Natale?
Sin dall’antichità l’immagine di determinati santi è rimasta impressa nella memoria popolare molto più di altri. La loro iconografia salta subito all’occhio grazie a determinati oggetti che riportano alla memoria i miracoli che li videro come protagonisti.
Questo accade anche per San Nicola. Con una curiosa differenza che può certo sconcertare.
Perché fra la lista di oggetti che lo riportano alla memoria abbiamo allo stesso tempo delle renne volanti, degli elfi e a volte anche la Coca Cola.
San Nicola, l’uomo reale senza i filtri natalizi, fu un sacerdote della città greca di Myra intorno al 300 d.C.
Sacerdote prima, vescovo poi, venne imprigionato ed esiliato durante la persecuzione dei cristiani ad opera di Diocleziano.
Liberato solo grazie all’imperatore Costantino, si diede da fare per continuare l’attività apostolica per tutto il resto della sua vita.
Il suo lungo percorso spirituale fatto di penitenza e profonda dedizione all’ortodossia cattolica lo fece diventare un santo profondamente ambito in ogni chiesa dell’Occidente.
Proprio per questo motivo le sue esequie saranno oggetto di lunghe contese fra i fedeli di vari paesi fino a quando una spedizione di marinai baresi riuscì a traslare le sue osse nella loro città natale nel 1087, in quella che oggi è nota come Basilica di San Nicola.
La vicenda del santo storico parrebbe concludersi qui, ma è proprio dalla fama seguita alla sua morte che inizia la nostra storia di fusione di elementi mistici, leggendari e anche capitalistici.
Questa fama profondamente radicata in Italia e in Germania lo dipingeva come un vero e proprio benefattore.
Ciò si ricollega all’episodio in cui San Nicola avrebbe salvato tre fanciulle.
Succube della povertà più nera, il padre di queste bellissime ragazze non avrebbe trovato modo di salvarle da un infame destino perché non poteva permettersi di offrire un’adeguata dote a chi avrebbe promesso di sposarle.
Saputo di questa tragica situazione, San Nicola si sarebbe avvicinato di notte, non visto, alla casa delle ragazze e vi avrebbe gettato dalla finestra tre sacchi di monete d’oro, permettendogli di avere un felice matrimonio.
Proprio per questo motivo nella sua iconografia oltre al famoso copricapo vescovile, accanto a San Nicola vengono anche raffigurate tre sfere dorate.
Un altra caratteristica tipica del santo è quella di essere protettore dei marinai, dei viaggiatori, dei matrimoni ma soprattutto dei bambini.
Secondo un’altra leggenda, infatti, il santo avrebbe salvato tre bambini dalle grinfie di un temibile macellaio che avrebbe voluto metterli “sotto sale”.
Notate il quadro che si inizia a definire. Un santo che getta doni nelle case dei più poveri e che si adopera per proteggere i bimbi dalle avversità, a volte da veri e propri mostri.
La caratteristica del difensore dai mostri ha preso piede nei paesi nordici assieme alla leggenda del Krampus, il demoniaco mostro natalizio che compare in numerose feste di paese per essere poi scacciato da San Nicola.
Ma il lato di benefattore e protettore della felicità dei bambini ha preso piede in tutto il mondo grazie alla figura di Babbo Natale.
Il simpatico vecchietto che tutti conosciamo deve la sua immagine alla poesia del celebre scrittore Clemente Clark Moore. Sapete come si chiamava questo componimento,una delle poesie più lette al mondo?
“A visit from St. Nicholas” (letteralmente, una visita da San Nicola.)
Ormai la trasformazione a vecchietto guida degli elfi era quasi completata. L’ultimo tassello per sancirne il passaggio a livello globale fu il leggendario spot americano di Santa Claus con la Coca Cola.
E mentre vi augurate che quest’anno Babbo Natale getti tre sacchi di monete d’oro anche nelle vostre case, noi vi auguriamo buone feste!
Santomartino Gabriel
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