Le origini segrete del Natale: festa pagana o cristiana?
Ci siamo, è di nuovo quel periodo dell’anno in cui le strade si illuminano, mettiamo doni sotto l’albero e cerchiamo di non ingrassare più del dovuto.
Ma la festa più celebrata al mondo ha delle origini decisamente inaspettate e di certo più complesse di quanto si creda.
Pagana o cristiana, qual è la facciata segreta del Natale?
Per quanto possa stupire, nelle sacre scritture non vi è alcun riferimento preciso alla data di nascita di Cristo.
Questa curiosa mancanza ha portato ad un numero incalcolabile di studiosi antichi a cimentarsi nelle ricerche più disparate e nelle ipotesi più fantasiose.
Ebbene sì, avremmo potuto festeggiare il Natale quasi in ogni mese dell’anno.
Eppure alla fine la data del 25 dicembre è apparsa predominante.
Perchè?
Guardando un calendario antico scorgeremmo subito una ricorrenza fondamentale per i pagani e i cristiani: la festa del Sol Invictus.
Era questo un culto fondamentale portato a Roma dall’Imperatore Eliogabalo e aveva visto crescere nelle sue fila un numero impressionante di adepti.
La concezione di Dio come “luce del mondo” portò numerosi studiosi a convincersi della fusione delle due ricorrenze, che erano per l’appunto celebrate nella data del 25 dicembre.
Ma la verità è ancora più curiosa: secondo recenti studi tale giorno fu scelto perché il Sol Invictus attirava troppo seguito, anche fra gli stessi cristiani!
Risale infatti al 460 la lamentela del papa Leone I che mal tollerava gli ossequi offerti dai fedeli al sole anche mentre salivano le gradinate della Basilica di San Pietro.
Le origini pagane del Natale quindi non solo sono accertate, ma studiando le religioni antiche si rimarrebbe stupiti di quanto ogni credo sia simile all’altro per origini, usanze e simbolismi.
Molti popoli hanno infatti il loro “Natale” come festa solare, sempre nel mese di dicembre.
Questo perché il 21 dicembre avviene il solstizio d’inverno e il sole raggiunge il punto più lontano dall’equatore.
Come diretta conseguenza la notte si fa più lunga, e l’astro luminoso sembra “morire” per poi tornare a nuova vita solo nella data più famosa del mondo.
Così la presenza di così tanti culti incentrati sulla rinascita ha un evidente significato magico-propiziatorio in vista dei futuri raccolti e anche come speranza per l’avvenire.
Ma le origini pagane del Natale non si fermano affatto alla data, tutt’altro.
Nel mese di dicembre nell’antica Roma vi erano i Saturnalia, festa particolarmente apprezzata dove i ricchi e i potenti si scambiavano i ruoli, ma soprattutto ci si scambiava dei doni.
Ancora.
L’usanza di baciarsi sotto il vischio ha origini celtiche e riporta sempre ad un atto propiziatorio di abbondanza, serenità e amore.
Ancora.
La particolare cura nel tenere acceso il camino alla Vigilia fa riferimento ai fuochi che venivano accesi proprio per aiutare il sole a risorgere, come avevamo già accennato.
Praticamente il Natale affonda le sue radici nella cultura spirituale di ogni epoca, come se l’energia positiva che trasmette sia legata a doppio filo alle speranze del passato e del futuro.
E, secondo noi, non potrebbe esserci origine più bella.
Santomartino Gabriel
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