La denuncia delle ginnaste italiane: come uno sport può diventare un incubo
Nina Corradini, ex ginnasta italiana, 19 anni, ha denunciato per prima gli abusi perpetrati nei suoi confronti dalla prestigiosa Accademia di Desio.
A partire dalla sua denuncia, molte atlete si sono unite a scoprire il vaso di Pandora, riportando tutti gli insulti, le umiliazioni e le vessazioni psicologiche subiti.
L’inchiesta è iniziata. A partire dal 9 novembre, le ex atlete Corradini ed Anna Basta sono state ascoltate, mediante le audizioni con la procura federale di Roma.
Corradini aveva già testimoniato il modus operandi dell’Accademia, basato su una fortissima pressione alimentare. Ogni giorno, l’atleta veniva pesata, in mutande, davanti a tutti, subendo offese costanti per il suo peso. La ragazza era arrivata a pesarsi anche 15 volte al giorno, a comprare i lassativi, a saltare i pranzi.
Anche Anna Basta denuncia una modalità simile, così come Ilaria Barsacchi, Giulia Galtarossa. Tutte le ex atlete testimoniano dell’ossessiva pesatura, dell’ossessiva attenzione indotta all’alimentazione. Galtarossa ha sofferto di disturbi alimentari, Corradini sveniva per mancanza di forze, Barsacchi ha smesso a 16 anni, Basta ha pensato al suicidio.
Ad oggi, l’Accademia di Desio è commissariata. È stata questa la decisione del presidente della Federginnastica, Gherardo Tecchi. Emanuela Maccarani, direttrice e rappresentante della categoria dei tecnici nel Consiglio del Coni, è stata rimossa dall’incarico, venendo sostituita da Valter Peroni, vicepresidente della Federginnastica.
Peroni sarà affiancato da un ufficiale di servizio, che controllerà regolarmente la situazione. Sono stati anche stanziati 120 mila euro dalla Federginnastica, al fine di salvaguardare gli atleti. La Federazione ginnastica ha anche aggiunto che, qualora venissero accertate le responsabilità individuali in sede giudiziaria da parte dei tecnici, si costituirà parte civile.
Ad avvalorare le parole delle ginnaste italiane vi è anche Vanessa Ferrari, argento olimpico a Tokyo, la quale riporta su Instagram che anche lei ha sofferto di disturbi alimentari, andando in clinica a 19 anni e guarendo solo due anni dopo.
Dopo Desio, è stata lanciata anche una petizione dall’organizzazione Change the game, firmata da oltre 40 ex atlete in tutta Italia, risultato raggiunto in sole 48 ore. La petizione ha anche il compito di riportare giustizia per le atlete, i loro genitori e gli allenatori onesti.
La ginnastica non è esente da ombre anche oltreoceano. Uno dei primi scandali risale a Nadia Comaneci, l’eccezionale ginnasta salita alla ribalta negli anni ’80.
Comaneci, attualmente gestrice di un’accademia di ginnastica con suo marito Bart Conner, è il frutto di insegnamenti particolarmente duri. I suoi allenatori sono stati Béla e Marta Kàrolyi, figure controverse che negli anni ’80 scapparono negli USA, fondando una loro palestra, estremamente importante per la ginnastica.
Sono proprio i Kàrolyi gli allenatori di atlete dal calibro di Simone Biles, la leggendaria ginnasta, l’unica al mondo e la prima ad aver vinto ben cinque titoli mondiali nel concorso individuale. I Kàrolyi, oltre ad essere stati particolarmente duri in Romania con le ragazze, sono legati alla figura di Larry Nassar, medico presso il Karolyi Ranch Texas nel 2015, ma anche criminale. Nassar è stato processato e condannato nel 2018, con l’accusa di aver abusato di oltre 500 atlete, tra cui Biles.
Lo sport agonistico, a livelli così alti come quelli olimpionici e prestigiosi come quello dell’Accademia di Desio, può diventare, quindi, un vero incubo. Si dovrà attendere per il processo, ma le accuse delle ginnaste italiane riportano un mondo che, date anche le figure controverse dei Karolyi legate al mondo della ginnastica, sa essere spietato. Lo sport deve essere competitivo e severo, ma gli abusi sono un’altra cosa.
Aurora Scarnera
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