Sogno o realtà? Sindrome di Ganser
La favola della Bella addormentata nel bosco raccontava di una giovane stregata dalla fata cattiva. Dopo essere stata punta da un ago, era caduta in un sonno profondo durato diversi anni.
All’arrivo del principe azzurro, grazie al suo magico bacio, si era risvegliata miracolosamente.
E se vi dicessi che non è solo una favola?
Mettiamo da parte la strega cattiva, le fate e il principe e otteniamo la sindrome di Ganser, collocata tra i disturbi nevrotici.
Questa patologia, anche detta psicosi carceraria, è basata sull’isteria e sui problemi mentali e fu descritta nel 1898 dall’omonimo scopritore.
Lo psichiatra Sigbert Ganser concepì il disturbo quando lo notò tra i prigionieri del carcere di Halle, in Germania. I detenuti davano risposte errate o assurde, come se avessero la mente annebbiata. Egli affermò che era un tentativo del corpo per fuggire da un contesto stressante come quello della prigione.
Il soggetto manifesta pseudodemenza che si accentua quando viene osservato e, infine, gli viene diagnosticata infermità mentale.
In realtà, la persona immagina di avere disturbi mentali e si comporta come se li avesse fino al punto da essere malato realmente.
Forse non avrete mai sentito parlare di questa patologia, ma si è verificata in tempi recenti, o almeno così è stata diagnosticata su un detenuto.
L’episodio che ha messo in luce questa sindrome è accaduto all’inizio di dicembre dello scorso anno.
Ahmed Ali, pakistano di 28 anni detenuto, dal primo giorno d’arresto, avvenuto l’anno prima, ha mostrato degli strani sintomi.
Non ha più accettato né cibo né acqua, fino a non alzarsi dal letto e cadere in un “sonno” profondo.
Solo un anno più tardi si è risvegliato e ha ripreso conoscenza.
Quasi surreale.
Il giovane era stato accusato di abuso sessuale ad un minore nella città di Napoli e, dal momento in cui si è dichiarato innocente, è caduto nel buio.
Non ricorda nulla dell’anno precedente e, ovviamente, non ha potuto partecipare al processo.
Insomma, questa sindrome, sebbene non frequente, potrebbe portare il paziente in una sorta di apatia e ad uno stato di semicoscienza, ma con funzioni vitali.
Se la storia della Bella addormentata vi sembrava solo frutto della fantasia, ora sapete che esiste qualcosa che si avvicina molto alla favola per bambini e che può verificarsi su tutti i soggetti.
Le malattie psicologiche sono infinite e particolari e la sindrome di Ganser si colloca tra quelle patologie rare ancora da verificare.
Martina Maiorano
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