Arrestato Matteo Messina Denaro, l’ultimo mafioso superlatitante
Matteo Messina Denaro, conosciuto anche con i soprannomi U siccu e Diabolik, è stato arrestato.
Dopo 30 anni di latitanza, con l’arresto del boss mafioso, avvenuto questa mattina, si chiude un’era.
Lo storico arresto, avvenuto questa mattina, 16 gennaio, è stato compiuto dai carabinieri del Ros, del Gis e dei comandi territoriali. Il procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e il procuratore aggiunto Paolo Guida hanno coordinato l’inchiesta.
Il latitante era in day hospital alla clinica Maddalena, nel centro di Palermo. Messina Denaro, come dichiarato dal comandante del Ros dei carabinieri, Pasquale Angelosanto, si era recato in clinica per sottoporsi a terapie.
Messina Denaro era latitante dall’estate del 1993, l’unico boss sfuggito alla giustizia per moltissimi anni, assieme a Totò Riina (23 anni di latitanza) e Bernardo Provenzano (43 anni di latitanza).
Il boss mafioso era divenuto latitante immediatamente dopo la cattura di Totò Riina, avvenuta proprio trent’anni fa, il 16 gennaio 1993. A poco a poco, da mesi la fortuna miliardaria di Messina Denaro è smantellata. Risale al settembre 2021 l’arresto di ben 35 fiancheggiatori del boss. Ora, infine, il suo arresto.
Su Messina Denaro sono stati versati fiumi di inchiostro. Nato a Castelvetrano nel 1962, figlio del capomafia di Castelvetrano ed alleato di Totò Riina e soci, il capomafia è stato condannato all’ergastolo per decine di omicidi, tra cui quello di Giuseppe Di Matteo, il figlio del pentito, il bambino sciolto nell’acido. Messina Denaro è stato condannato anche per le stragi di Capaci e di via d’Amelio, e per gli attentati del 1993 a Firenze, Roma e Milano.
Le figure istituzionali italiane si sono congratulate con le forze dell’ordine per l’arresto di uno degli uomini più pericolosi per la nazione.
Così si congratula la presidente del consiglio Giorgia Meloni: “Una grande vittoria dello Stato che dimostra di non arrendersi di fronte alla mafia. All’indomani dell’anniversario dell’arresto di Totò Riina, un altro capo della criminalità organizzata viene assicurato alla giustizia. I miei più vivi ringraziamenti, assieme a quelli di tutto il governo, vanno alle forze di polizia, e in particolare al Ros dei Carabinieri, alla Procura nazionale antimafia e alla Procura di Palermo per la cattura dell’esponente più significativo della criminalità mafiosa. Il governo assicura che la lotta alla criminalità mafiosa proseguirà senza tregua, come dimostra il fatto che il primo provvedimento di questo esecutivo – la difesa del carcere ostativo – ha riguardato proprio questa materia”.
Aurora Scarnera
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