Voleva volare con i piedi per terra: è Bungaro
“Questo bambino a braccia aperte, con gli occhi puntati verso il mare sono io. Le canzoni mi salvano.” Scrive B.
La bellezza salverà il mondo afferma il principe Miškin nell’Idiota di Dostoevskij.
Intesa nel suo significato più alto; è il nostro animo ad avere bisogno della bellezza per sentirsi pago e in pace. Come quando ci riscopriamo davanti a un bel paesaggio, in un brano o in un gesto di gentilezza.
La bellezza va protetta, compresa. Va saputa toccare. Fare dei propri pregi un punto di forza è segno di intelligenza. Volevo volare con i piedi per terra, tratto da una storia vera ed è chiaro che è la sua: è il nuovo spettacolo di Bungaro.
È Bungaro a tornare, e per proteggere questa bellezza, nei più suggestivi teatri italiani: “Posti dove c’è gente molto coraggiosa che ancora ha voglia di portare la musica acustica, la musica d’autore.” Dice.
Vivo in lui, il solo pensiero di volare mantenendo i piedi per terra: un dovere per chi vuole intraprendere questo mestiere delicato dove bisogna essere bambini e adulti al tempo stesso. Riconoscersi e rincorrersi.
Antonio Calò in arte Bungaro è un cantautore elegante, un artigiano della musica che da oltre trent’anni scrive pagine importanti della musica d’autore italiana ed internazionale.
Inizia la sua carriera nel 1988 quando per la prima volta, a soli nove anni, sale sul palco dell’Ariston. Al Festival di Sanremo, con il brano Sarà forte, si aggiudica l’ambito premio della critica. Prende parte alla kermesse musicale ancora, qualche anno dopo, nel 1991, ancora poi nel 2004 e nel 2018.
Nell’edizione del Festival di Sanremo del 2018 si esibisce insieme ad altri due artisti d’eccezione: Ornella Vanoni e Pacifico, con il brano Imparare ad amarsi. Lì dove non esiste domani, non esiste ieri, ma solo il presente davanti ai nostri occhi.
Nel cinema ha vinto i “Nastri D’Argento”, il “Ciak D’oro” e una nomination ai “David di Donatello” per la canzone dell’omonimo film Perfetti Sconosciuti. Canzone di Fiorella Mannoia scritta insieme a Bungaro e Cesare Chiodo, che racconta le criticità di una relazione complicata, fatta di silenzi, sbagli, segreti, sconfitte, che forse forse, tali non sono, perché “quando si ama non si perde mai”.
Per tutti quelli che vogliono fuggire altrove: Ci vediamo a Napoli, al Nuovo Teatro Sancarluccio, il 24 Marzo. Siateci.
Ci sarà anche Marco Pacassoni con vibrafono, xilofono e percussioni, a volare su questo mare.
Lo stile inconfondibile di Bungaro farà il resto.
Bentornato amico mio e buon viaggio.
Francesca Scotto di Carlo
Illustrazione di Alice Gallosi
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