Pompei : la bellezza della casa dei Vettii
Nel 79 d.C l’eruzione del Vesuvio sommerse la città di Pompei consentendo la sua conservazione fino ai giorni nostri.
Di tutte le abitazioni che furono travolte dalla violenza della cenere e dei lapilli eruttati dal Vesuvio la casa dei Vettii, da subito ha affascinato per bellezza e grandezza.
Scavata tra il 1894 ed il 1896 la casa è situata nella Regio VI ed è tra i maggiori capolavori dell’arte romana del I secolo d.C per il suo ricco apparato di affreschi, statue di marmo e bronzo.
Apparteneva ad Aulus Vettius Conviva e Aulus Vettius Restitutus, probabilmente due liberti che si erano arricchiti con i commerci, all’interno dell’abitazione infatti sono stati trovati due anelli con funzione di sigillo e manifesti elettorali.
La casa però risale ad un’epoca precedente, è datata infatti a prima del I secolo a.C come dimostrano i capitelli a forma di dado e l’impluvium di tufo. Dopo l’acquisto da parte dei Vettii la casa fu sottoposta a notevoli ristrutturazioni e decorata con affreschi appartenenti al IV stile.
Nell’ingresso della dimora si possono notare degli affreschi raffiguranti Priapo e una lotta tra galli, procedendo si incontrano due atri, uno più modesto con pavimento in lavapesta, caratterizzato dalla presenza di due casseforti in ferro con decorazioni in bronzo senza tablino, con affreschi di geni familiari che compiono sacrifici ai Penati.
Sempre sull’arrivo si aprono diverse stanze, un cubicolo con affreschi raffiguranti il mito di Arianna abbandonata da Teseo, Ero e Leandro ed una rappresentazione di pesci andata perduta.
Un secondo cubicolo più modesto con decorazioni di fauna marina.
Nell’oecus, la stanza principale, si possono ammirare affrescati il mito di Ciparisso amante di Apollo che si tolse la vita dopo aver ucciso per errore il suo cervo e la lotta tra Pan e Amore con Arianna e Dioniso.
Un corridoio con una scala per raggiungere il piano superiore porta al secondo atrio con impluvium in tufo ed un larario in cui sono raffiguranti i Lari ed il Genio che vegliavano sugli abitanti della casa ed il serpente Agathodemone.
Interessante la cucina, in cui sono stati ritrovati, oltre ad un banco di marmo, pentole, vasi di terracotta, graticole e caldaie.
Il triclinio come l’oecus offre la visione di meravigliosi affreschi: si possono osservare il mito di Arianna e Teseo, Zeus e Issione, busti di divinità ed il volo delle Stagioni.
Il peristilio che circonda il giardino, particolarmente curato, presenta diciotto colonne con statue di bronzo oggi al Museo Archeologico Nazionale e vasche di marmo con giochi d’acqua. Sul peristilio si aprivano altre stanze tra cui un secondo oecus con affreschi di amorini, Dei, poeti, muse e Amazzoni.
Dopo lunghi lavori di restauro iniziati circa venti anni fa, fu aperta al pubblico parzialmente nel 2016 ma chiusa nuovamente nel 2020, ad inizio di questo anno al termine di un lungo restauro è stata interamente aperta al pubblico.
La casa dei Vettii è una tappa obbligatoria per chiunque visiti Pompei.
Beatrice Gargiulo
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