Tenevi il tuo cuore in mano
di Maria Cristiana Grimaldi
Qualche tempo fa un fan notò che c’era un collegamento palpabile tra una scena di Wolverine – l’Immortale (2014) in cui Yukio profetizzava la morte del mutante e la sua effettiva scomparsa nel finale di Logan (2017). James Mangold confermò questa teoria.
Il mondo come l’hai sempre conosciuto è finito. I tuoi amici sono polvere, quei pochi rimasti stanno morendo e tu stai facendo la loro stessa fine. Ti lasci consumare pian piano da ciò che ti ha reso invincibile. La partita di adamantio che ti è stata schizzata dentro da un vecchio scienziato ti sta lentamente avvelenando. Il fattore rigenerante è quasi scomparso, invecchiato come quel liquore che ti tiene in sesto.
Sei la parte logora di un mondo malandato, l’ombra di un mutante potente che adesso può solo guardarsi indietro.
Non c’è futuro. Poi arriva lei.
Qualcuno si è divertito a riprodurre il tuo DNA. Da questo è nata, dal tuo sangue infetto, senza che tu ne avessi la minima idea.
Purtroppo, non è l’unica creatura plasmata a tuo nome. Ne esiste una creata a tua immagine, ma non somiglianza. Questo te non ha coscienza, è spietato, creato per ucciderti. Lo guardi mentre ti affonda gli artigli nella carne, un po’ lo senti tuo. Il doppio ti sta uccidendo. L’immagine speculare di quello che eri solo apparentemente ha messo fine ad una storia lunga, probabilmente tramandata da generazioni, attraverso le pareti ammuffite delle rovine in Texas.
Non puoi sconfiggerla, la morte. Però puoi lasciare che qualcuno ti accompagni con la mano. Il tuo continuo dolce, in un mondo che non lo merita, si chiama X-23 per chi vuole usarla e Laura per chi come te avrebbe potuto amarla. È solo una bambina, quella a cui lasci il tuo impero di fango.
Ripensi alla profezia di Yukio. Non si sbagliava quando ha detto che saresti morto con il tuo cuore in mano: lei, Laura, una figlia.
La sua mano nella tua: la fine di Wolverine è arrivata.