Breve storia del bindi indiano
Il bindi, dal sanscrito bindu, ovvero goccia, particella, è un importante simbolo religioso induista.
Svilito dalla moda, che l’ha reso un ornamento decorativo ed un caso di offesa alla cultura altrui, il bindi in realtà ha significati precisi.
Detto anche “terzo occhio”, è correlato all’occhio spirituale, che dovrebbe far vedere oltre la vista fisica, adottando quella spirituale. Si applica sulla fronte, tra le sopracciglia, creando un punto rotondo con i polpastrelli intrisi di pasta di sandalo o unguenti, terre colorate e cenere. Dal turmerico rosso si ottiene il kumkum, la tradizionale polvere rossa che conferisce al bindi il simbolico significato di forza, coraggio, amore e passione, tutti valori associati al colore rosso.
Nell’India settentrionale, il bindi è sulla sola fronte delle donne sposate, mentre nel sud del paese tutte le ragazze devono averlo tra gli occhi. Il bindi tra le sopracciglia ha, inoltre, la funzione di proteggere il chakra ajna (volontà, discernimento), aiutando la persona ad avere una maggiore lucidità di pensiero.
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