Perché tutti stanno criticando “Open to Meraviglia”
La Venere ritratta nel celebre quadro di Botticelli è un autentico simbolo dell’eccellenza italiana. Negli ultimi giorni, tuttavia, è al centro di accese polemiche, poiché è il volto della nuova campagna pubblicitaria per il turismo italiano, Open to meraviglia.
Seppur l’idea non sia neanche malvagia, a far storcere il naso sono stati diversi dettagli. Andiamo a scoprire quali.
Una versione modificata della Venere di Botticelli: In primo luogo, quella che è stata presentata come la “virtual influencer” dell’eccellenza italiana non è in realtà l’autentica Venere dipinta da Botticelli. Al contrario, è una sua versione modificata al fine di obbedire ai canoni estetici odierni. Il viso, infatti, appare senza occhiaie e visibilmente più magro. Ciò ha scatenato l’indignazione generale, al grido di: “Botticelli si rivolterebbe nella tomba”.
Le immagini stock: quando pensiamo ad una campagna pubblicitaria commissionata dallo stato, ci immaginiamo set fotografici immensi e testimonial con contratti a grosse cifre. Nulla di tutto ciò: le immagini di questa campagna sono facilmente disponibili sulla nota piattaforma di immagini su licenza Shutterstock. Per realizzare le immagini di Venere in bici, mentre mangia una pizza o mentre si fa un selfie, infatti, sono bastate poche e semplici operazioni di fotomontaggio. Tanto che ormai i social sono pieni di meme a riguardo.
Il video girato in Slovenia: oltre alle immagini promozionali, sono stati diffusi sui social network anche alcuni video introduttivi. In essi ci sono alcune sequenze di un gruppo di persone che brindano allegramente, sorseggiando un bicchiere di vino. Un omaggio alla viticoltura italiana, quindi. E invece no, poiché si è scoperto che questo video è in realtà stato girato all’estero, in Slovenia, allo scopo di promuovere una cantina locale.
Dominio non registrato: molti hanno ipotizzato che, poiché il claim della campagna è “Open to meraviglia”, il sito ufficiale avrebbe dovuto essere denominato “opentomeraviglia.it”. Eppure, cercando questa dicitura su Google ci si rende conto che, in realtà, ad aver acquistato questo dominio è stata un’azienda di marketing, dopo aver realizzato che l’indirizzo non era ancora stato registrato. Per onestà, tuttavia, bisogna sottolineare che il sito ufficiale della campagna è in realtà “italia.it”.
Errori grossolani nella realizzazione del sito: alcuni osservatori attenti hanno osservato degli errori nel codice HTML del sito ufficiale della campagna. Inoltre, visitando il sito del Ministero del Turismo dal telefono, ci si rende conto che non è stato ottimizzato per dispositivi mobili. Si tratta di errori grossolani ed inaccettabili per una campagna di portata internazionale. Ma non è finita qui, poiché alcuni hanno notato un altro particolare: il nome di una delle immagini principali del sito rivela il suo trasferimento tramite Whatsapp. Si tratta di un autentico strafalcione, poiché il trasferimento tramite Whatsapp fa perdere notevole qualità alle immagini, specialmente se devono essere utilizzate per scopi professionali.
Le traduzioni e le diciture sbagliate: all’interno del sito dell’Agenzia Nazionale del Turismo c’è un paragrafo che pubblicizzano le Dolomiti ed, in particolare, il lago di Misurina, che però appare come “lago di Misurata”, che è in realtà una città della Libia. Si susseguono poi altre gaffe linguistiche, scoperte analizzando la versione in tedesco del sito del Ministero del Turismo. Alcune città italiane, tra cui Brindisi, Fermo, Cento e Camerino, infatti, sono state tradotte in modo a dir poco esilarante. Per esempio, infatti, Brindisi è stata tradotta in tedesco con la parola “Toast” (il brindisi a tutti gli effetti), mentre Camerino con “Garderobe” (guardaroba).
Profili fake: La campagna pubblicitaria si accompagna ad un simpatico profilo Instagram (venereitalia23), che interagisce con i follower come se fosse Venere stessa a gestirlo. Alcuni hanno notato che la maggior parte dei seguaci di questa pagina corrisponderebbe alla categoria dei cosiddetti “profili fake”, acquistabili facilmente in pacchetti allo scopo di rendere un profilo più popolare.
L’interrogazione parlamentare: come riporta Il Fatto Quotidiano, il capogruppo di Forza Italia Pierantonio Zanettin ha da poco presentato un’interrogazione parlamentare proprio sull’argomento Open to meraviglia. Si chiedono infatti al ministro del turismo Daniela Santanchè delle spiegazioni riguardo ai numerosi errori presenti nella campagna, che ha provocato un grande danno di immagine.
La lettera dell’agenzia pubblicitaria: l’agenzia che si è occupata di questo progetto è la “Armando Testa” che, invasa dalle critiche, ha deciso di intervenire con un comunicato pubblico di risposta. Ha infatti ringraziato per il dibattito che si è creato, sottolineando però che il progetto è in realtà appena iniziato. Ciò significa che i tanto discussi 9 milioni di euro, annunciati come budget della campagna, saranno investiti, prossimamente, nella diffusione mediatica globale.
Era necessario? Staremo a vedere, quindi, come si evolverà la strategia di Open to meraviglia. Tuttavia, ci chiediamo un po’ tutti se fosse veramente necessario pubblicizzare posti già enormemente conosciuti ed apprezzati come il Colosseo o Piazza San Marco. Non sarebbe stato meglio, forse, concentrarsi sui tesori nascosti (e spesso dimenticati) del nostro meraviglioso paese?
Stefania Berdei
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