5 luoghi pericolosi che non puoi visitare
Con l’arrivo dell’estate fioccano i consigli sui posti più belli da vedere in vacanza e La Testata non fa eccezione. Ma quali sono invece i luoghi che nessuno può visitare se non vuole rimetterci la pelle?
Conosciamo insieme alcune di queste zone singolari e mortali.
L’Isola di Queimada Grande
Ad appena 35 km dallo Stato di San Paolo si erge tra le acque atlantiche una tra le isole più pericolose al mondo, soprannominata “L’isola dei serpenti” per l’alta concentrazione di rettili velenosi su una superficie di soli 430.000 m². Si stima infatti che siano circa 4.000 i serpenti che abitano l’area, tra cui il Bothrops Insularis, esemplare che vive unicamente su quest’isola. Data l’estrema pericolosità, Queimada Grande è accessibile solo ai ricercatori previo permesso speciale delle autorità. Un po’ ci spiace per il guardiano del faro, deve sentirsi piuttosto solo in compagnia di soli serpenti, insetti e lucertole.
Il cratere Darvaza
Forse non lo sapete, ma è in Turkmenistan che si trovano le porte per l’Inferno. O quantomeno, è così che viene chiamato l’enorme cratere gassoso situato vicino al piccolo villaggio di Derweze, nel Deserto del Karakum. Con un diametro di circa 70 metri e una profondità di 20, questo cratere si è creato nel 1971 in seguito al crollo di una piattaforma di perforazione nei pressi del grande giacimento di gas naturale lì presente. Preoccupati che il metano fuoriuscisse avvelenando le aree circostanti, i ricercatori decisero di innescare un incendio nel cratere per consumarne i residui in un paio di giorni, ma il piano non andò come sperato perché le fiamme bruciano ancora oggi nella cavità, visibili di notte anche a chilometri di distanza.
Il Parco Nazionale Madidi
In Bolivia esiste il luogo con la maggiore biodiversità dell’intero Globo. In circa 19.000 km² di estensione del parco si trovano infatti ecosistemi che vanno dalla prateria alla savana, dalla foresta tropicale all’aridità delle Ande, e che ospitano ovviamente una grande varietà di mammiferi, anfibi, pesci e uccelli. Se il Parco è un tale paradiso in terra, perché è pericoloso andarci allora? Innanzitutto, molte delle piante presenti sono velenose ed eventuali irritazioni o ferite verrebbero subito infettate dai parassiti tropicali presenti nell’area. Visitarla senza una guida adeguata e un kit di pronto soccorso adatto potrebbe causare molti danni.
Il deserto dei Dancali
Definito dal National Geographic “Il posto più crudele sulla faccia della Terra”, questo deserto occupa nella sua estensione l’Etiopia nord-orientale, l’Eritrea meridionale e gran parte del Gibuti. Si tratta di un’area depressa, a circa 150 metri sotto il livello del mare, con piscine geotermali caldissime, iperacide e ipersalate, che esalano gas tossici alimentati da un cono vulcanico sottostante, il Dallol. Non stupisce che sia uno dei posti più torridi e inospitali esistenti.
Il Monte Washington
Questa montagna, situata nel New Hampshire, nella parte più settentrionale degli Appalachi, è particolarmente nota per la potenza del vento che vi soffia, circa 326 km/h, e per le temperature molto basse – lo scorso inverno si sono registrati -43° – che rendono qualsivoglia escursione difficile e rischiosa. Per questo motivo, la vetta è sede di un osservatorio stabile che ne studia i fenomeni meteorologici.
Claudia Moschetti
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