Questo mondo non mi renderà cattivo, spero
Zerocalcare torna sugli schermi Netflix dopo l’enorme successo della prima serie animata Strappare lungo i bordi del 2021.
Lo storytelling di Zero tira le fila di motivi personali e politici che si intrecciano e si diramano fino a presentare violente riflessioni introspettive.
L’immancabile Armadillo antropomorfo, voce di una coscienza comune ai più, ritorna ad avere ruolo di una silenziosa e a tratti pigra resistenza dinanzi alle difficoltà.
Nel 2023, nel mezzo della sessione estiva e della faida tra Netflix e gli account condivisi, il quartiere di Tor Sta Ceppa fa da sfondo agli scontri di fazioni estremistiche contro un centro di accoglienza migranti locale.
La questione si fa più divisiva quando oltrepassa il degrado e le insoddisfazioni circostanti, riguardando anche i personaggi vicinissimi alla voce narrante come Sarah ed il nuovo personaggio Cesare.
Proprio mentre ognuno annaspa e pensa di essere fermo, immobile, come un pilastro che non si evolve e che non ha alcuna via di fuga; a gravitare intorno ad ogni decisione c’è l’idea che proprio un mondo tanto infimo non avrà la meglio.
Preservare la propria umanità mentre intorno è in corso la demolizione di ogni briciolo di umanità, essere inclusivi, attenti alla sensibilità di chi sta cercando a rientrare a piccoli passi in una vita che gli appare estranea: questo è il messaggio.
Il tentativo di dare una risposta ad un’esigenza più vasta di non lasciare indietro nessuno, di non calpestare i deboli.
Razzismo, immigrazione, politica, tutti sono chiamati in causa.
Sei episodi di monologhi vibranti, colori e cultura pop, riferimenti ad estrema contemporaneità ed Easter egg come il volto di Don Matteo sulla parete del commissariato o Secco vestito in pieno stile Peaky Blinders, concorrono a smussare gli angoli di dibattiti complessi e dolorosi.
La collocazione tra le serie tv “più viste” nella sezione Netflix non è solo meritata, ma deve fungere da trampolino di lancio per passare dallo streaming al cartaceo, per conoscere Zerocalcare anche al di là del medium televisivo e ottenere una conoscenza complessiva ed appagante dell’artista.
Solo in questo modo si può comprendere meglio una citazione incriminata ed accusata di classismo: “Solo chi ha veramente titolo per parlare può aprire la bocca”.
Scavalcando la malafede, come risponde lo stesso Zerocalcare dai suoi social, buona visione!
Alessandra De Paola
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