I cannibali dell’India: chi sono gli Aghori?
La religione induista è una delle più magiche e straordinarie che ci sia. Ricca di riti e preghiere, essa si basa sull’energia che sprigiona il corpo umano.
Gli induisti sono seguaci di numerose divinità, ma una delle più importanti è proprio Shiva, rappresentazione della distruzione.
Sebbene per noi possa avere un significato negativo, gli induisti ritengono questa caratteristica essenziale per la visione ciclica del mondo.
Come in ogni religione, però, abbiamo sempre degli estremismi. In questo caso parliamo degli Aghori, devoti al dio della distruzione.
Questo movimento estremista di asceti molto particolare è uno dei più estremi dell’ induismo. Sono personaggi molto eccentrici in quanto si presentano con lunghi capelli e barba, il volto dipinto generalmente di bianco e, cosa più inquietante, sono considerati cannibali.
In che senso?
Beh, gli Aghori solitamente bevono forti liquori e mangiano carne, anche umana, usando come ciotole proprio dei crani. Generalmente di notte si dedicano alla meditazione e si circondano di tutto ciò che richiama la morte.
Sembra alquanto macabro e oscuro.
Lo stesso termine Aghora deriva dal sanscrito e unisce la A di negazione con Ghora, ovvero “l’oscurità derivata dall’ignoranza”, oppure “profondità”.
È chiaro quindi che la parola vuol dire “assenza di buio”, “luce”.
Ma, dopo aver affermato che questa setta vive circondata dalla morte, come può avere un significato positivo il loro nome?
In realtà il termine può voler dire anche uno stile di vita dove l’individuo non prova sentimenti profondi e rimane indifferente a ciò che gli si presenta nella vita.
Gli Aghori credono fortemente nella liberazione dal ciclo della reincarnazione e questa è raggiungibile solo identificandosi nell’assoluto, senza etichette e opposizioni.
Ingerire ogni tipo di cibo tra cui carne umana è un’usanza che permette a questa setta di distruggere tutte le inclinazioni umane. Non esistendo dualismo non si può parlare di ciò che è buono o non buono, oppure ciò che è giusto o sbagliato. Inoltre, mangiando i resti di altri corpi, è possibile assumerne l’energia vitale.
Perfino ingerire escrementi permette al corpo, secondo la teoria degli Aghori, di fertilizzarsi e meditare meglio.
I seguaci di questo movimento, inoltre, possono sposarsi né intrattenere relazioni, e ricercano la felicità e il senso della vita terrena nel benessere altrui, evitando ogni odio e violenza.
Insomma, l’induismo è una religione davvero magica e, sebbene possa sembrare strano per noi occidentali, queste pratiche sono profondamente radicate nella cultura.
Gli Aghori tuttora sopravvivono e sono ancora presenti in India in numero cospicuo, con le loro idee e la profonda devozione di Shiva.
Martina Maiorano
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