Sulla banalità dello stupro
Stupro a Napoli, Caivano, Firenze.
Non importa il luogo, la situazione e quanto aveva bevuto: il problema è sociale.
Ne abbiamo parlato un po’ in redazione…
Quello che penso in merito agli avvenimenti accaduti è che sono sempre eventi inaccettabili, che certamente hanno impatto negativo sulla nostra società nel complesso. Ogni tipo di abuso che sia sessuale, di violenza o altri comportamenti sono certamente contro quelli che sono i principi di rispetto e dignità umana.
È importante che vengano affrontati con processi legali così da fornire guarigione e ripresa alle vittime, però credo sia più fondamentale partire dalla radice. La società e le autorità devono adoperarsi per prevenire tali abusi. Bisogna partire dalla radice, affrontare le radici sociali e culturali così da contribuire alla prevenzione di tali obbrobri.
-Arianna D’Angelo
Siamo il prodotto di una società che va sempre più in basso… siamo un prodotto il cui scopo è quello di essere un oggetto alla mercé di lupi inferociti che non hanno pietà, non hanno empatia, non hanno un minimo di ragione. Tutto questo è sconvolgente, mi fa venire la nausea, mi annulla ogni speranza che il mondo possa, un giorno, migliorare. Che senso ha tutto questo accanimento verso delle persone che vogliono semplicemente condurre una vita tranquilla? Io ancora non me lo spiego…
-Irene Iris Ippolito
Mi sento sconvolta, come se il mondo si stesse rivoltando contro noi donne. Ogni giorno si sentono notizie di ogni tipo che riguardano st*pri, femminicidi e ogni tipo di abuso fisico e psicologico contro di noi. Mi sento in pericolo e semplicemente non vedo l’ora che tutto questo finisca prima o poi, anche se purtroppo abbiamo fin troppa strada da fare prima di vedere una luce in fondo al tunnel. Il mio pensiero e il mio affetto vanno a tutte le vittime di questo mondo malato, affetto dalla cultura del possesso che ci considera ancora come oggetti da avere. Faremo dei passi avanti, ve lo prometto.
-Ilaria Perris
Questi avvenimenti ci sconvolgono sempre più. Siamo sopraffatte e impaurite da ciò che accade alle donne, pregando e sperando di non essere le prossime. La verità è che la cultura del possesso e dello stupro è radicata nella nostra società profondamente maschilista. È ora di dire basta, di cambiare direzione. Questo cambiamento si può raggiungere solo con l’aiuto di tutti. Donne, uomini, bambini, anziani contro la violenza e il patriarcato.
-Martina Maiorano
Questi avvenimenti mi fanno sentire inerme, ed è come sia scoppiata una bomba nel mondo troppi avvenimenti poco distanti l’uno dall’altro. Mi fa sentire un oggetto, noi donne siamo alla mercé degli altri, degli uomini, di chi crede che meritiamo il male nel mondo solo perché camminiamo per strada da sole. Dobbiamo essere libere di pensare e di agire senza dover pensare “così rischio che mi facciano del male”. Come mi sento? Mi manca l’aria.
-Sonia Giampaolo
I fatti di Palermo hanno risvegliato in me una serie di ricordi di serate passate di qualche hanno fa. Situazioni vissute da me, da mie amiche o da mie conoscenti che sono state sventate per un soffio. Le feste nei grandi capannoni di un paesino sperduto, dove i campi potevano nascondere tutto ma anche le serate nei locali della movida torinese.
Tutte le volte che mi sono sentita dire “poteva finire male, avresti dovuto evitare di bere quello shottino/ di parlare con quell’uomo/di vestirti in modo provocante/di fargli credere che tu eri interessata” mi sono sentita profondamente frustrata dalla privazione dei miei diritti e delle mie libertà. Perché piuttosto di incazzarsi forte e pretendere un profondo cambiamento culturale, piuttosto di fare fronte comune contro queste discriminazioni si preferisce sempre non sfidare troppo la sorte, non esporsi troppo, adattarsi alla gabbia.
Sono stanca di vedere tanta solidarietà e poche azioni. Sono stanca di sentire la necessità di iper-responsabilizzarmi per evitare che possa accadere qualsiasi cosa, solo per non disturbare troppo l’universo maschile, che certo deve cambiare…ma con i suoi tempi, senza mettergli troppa fretta.
Affinché le cose cambino però è necessario che si mini al struttura patriarcale che garantisce all’uomo di agire impunemente. Più che di castrazione o inasprimento delle pene si dovrebbe parlare di educazione sessuale e di sensibilizzazione culturale, poiché la maggior parte delle volte una situazione di abuso non viene neanche riconosciuta o non le viene dato il giusto peso.
Un film che rappresenta perfettamente la società odierna e il suo rapporto con lo stupro è Una donna promettente (2021). La pellicola racconta la storia di una donna che una volta alla settimana si finge ubriaca nei bar per farsi adescare dai “bravi ragazzi” si approfittano delle sue condizioni per avere rapporti con lei. Il film è calzante perché decostituisce l’idea di abusante come “mostro pericoloso che ti mette il coltello alla gola”, proprio perché nella maggioranza dei casi i molestatori sono quelle che noi definiamo “persone comuni”. Nel film possiamo individuare anche molto bene il tema della colpevolizzazione della vittima da parte degli uomini e delle stesse donne, che nel nostro universo distorto legittima la violenza. Una pellicola che dietro una patina di colori vivaci e situazioni ironiche mostra il quadro reale delle dinamiche di abuso e non quello che una società fatta da uomini per gli uomini ha voluto raccontarci. Assolutamente da recuperare.
-Sofia Seghesio
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