NUN M’AGGIO SCURDAT’ – Il duello d’amore tra Liberato e Catena
Sono passati ormai cinque mesi dalla comparsa delle ultime due canzoni di Liberato e l’attesa – forse vana – per il prossimo maggio, il mese-simbolo della tormentata storia d’amore da lui raccontata, sembra essere infinita. Eppure, inaspettatamente, si aggiunge al nostro puzzle un tassello che più che schiarirci le idee, fa nascere nuovi interrogativi: non è maggio e stavolta non è Liberato a cantare, ma la protagonista femminile della storia che ci ha fatto commuovere e innamorare. In un giorno di fine settembre, Catena risponde con NUN M’AGGIO SCURDAT’.
Il web sembrava essersi rassegnato all’anonimato di Liberato, avendo accettato il suo fenomeno per quello che è: una grossa, gigantesca, strategia di marketing.
Dopotutto, a che servirebbe conoscere quale sia la sua vera identità? Conferirebbe forse un nuovo significato ai suoi testi? Permetterebbe di apprezzarne maggiormente le sonorità? Non di certo.
Il progetto Liberato – una storia costruita nei minimi particolari e un calendario di lanci a cui attenersi minuziosamente – conserva il suo fascino proprio grazie all’idea del segreto, dell’enigma da risolvere rappresentato dagli intrighi cantati nelle sue canzoni e dalla sua identità sconosciuta.
Stavolta, però, non è stato Liberato ad alimentare le chiacchiere sul suo conto con un nuovo singolo, bensì la sua controparte femminile: Catena.
“Era Maggio, ma nun era cosa
‘nu tatuaggio, ‘na catena e ‘na rosa.”
Così riassume la cantante con il suo esordio musicale l’intera storia d’amore raccontata da Liberato, riprendendo quelli che sono i simboli rappresentati sulle copertine delle sue canzoni: il tatuaggio (ME STAJE APPENNENN’ AMÒ), la catena (INTROSTREET e JE TE VOGLIO BENE ASSAJE) e l’onnipresente rosa.
NUN M’AGGIO SCURDAT’ è stata rilasciata con un video ufficiale su Youtube lo scorso 28 settembre, su un canale appena inaugurato avente come immagine un logo ripreso da quello delle ultime due canzoni di Liberato, questa volta con una catena spezzata – e non chiusa a simboleggiare l’infinito – e una sola delle due rose.
La canzone, che sposa perfettamente con un autotune spropositato le sonorità trap della base musicale, si configura come una risposta, da parte della ragazza a cui Liberato dedica tutte le sue canzoni, a tutte le accuse fatte da quest’ultimo. L’intero testo contiene tutta una serie di rimandi alle altre canzoni; lo stesso titolo risponde al singolo forse più conosciuto del rapper/cantante napoletano, TU T’E SCURDAT’ E ‘ME.
Chi s’è scurdato si ttu
Mi chiedi “tell me why”
M’e dato sulo guaje
Ammore mio, addò vaje?
Pare ca nun me saje
E mo ca chiagne sulo
Uagliù, come back no more
Cu’ ciento lacrime buone
M’e lassat’ sola
M’e pigliato ‘o core cu’ chesta canzone
Si t’arricuorde ancora
Je m’arricordo[Il ritornello di NUN M’AGGIO SCURDAT]
Il video, che ha come protagonisti un quartiere di periferia e un ragazzino che gioca a pallone cantando in playback, è a tutti gli effetti il parallelo del primo video realizzato dal team Liberato per NOVE MAGGIO, dove si vede invece una ragazzina aggirarsi per i luoghi più remoti del napoletano abbozzando dei passi di danza.
Nel video è nascosto un dettaglio che forse non avete notato. Al termine della canzone, a partire dal minuto 3:32 circa, seguono due scene diverse dal resto del video: nella prima, il ragazzo protagonista siede a terra guardandosi attorno e controllando il cellulare, nella seconda, si vede una figura femminile girata di spalle indossando una felpa rosa con il logo CATENA, parallelamente alle apparizioni di Liberato in video.
Ciò che intriga è però un particolare della prima scena. Sebbene l’orario pomeridiano permettesse di avere delle ombre molto allungate rispetto al solito, quindi una deformazione significativa della propria figura, i movimenti e la posizione del ragazzo non sono stati scelti casualmente, ma in funzione dell’ombra che ne sarebbe stata generata: ciò che si vede, in questo modo, proiettato a terra è il gesto fatto dal team Liberato in concerto a Napoli lo scorso 9 maggio in chiusura, un pugno alzato verso il cielo.
Mentre il ragazzo si volta – prima a destra, poi a sinistra e infine in basso verso il suo cellulare – l’ombra resta quasi immobile, mostrando una figura in piedi, con il braccio verso l’alto. Sovrapposizione di immagini o gioco di luci ed ombre? Ciò che importa davvero è sapere che molto probabilmente non si tratti di una mera coincidenza e che, proprio per aver costruito una scena apparentemente inutile al fine di mostrare questo riferimento, evidentemente il video non è così amatoriale come molti pensano.
Come per Liberato, l’esordio di Catena sembra promettere bene: a una settimana dalla pubblicazione, il video supera le 25.000 visualizzazioni e il largo seguito dei social network è in delirio. Tutti si chiedono chi sia Catena, se faccia parte dell’intero progetto o sia solo una a cui piaccia copiare spudoratamente. Le accuse contro di lei non sono poche da parte dei followers di Liberato, che non hanno apprezzato l’uso esasperato dell’autotune e delle stesse grafiche, parlando di plagio totale e arrivando a definirla ‘o pezzott ‘e Liberato.
Che faccia parte del team Liberato o sia una grandissima fan e ammiratrice, se il suo intento era quello di far parlare di sé, ci sta riuscendo ampiamente. Le visite sul suo canale crescono esponenzialmente, e così anche i suoi followers su Instagram, tutti in attesa di ricevere un indizio, una traccia da seguire. Da parte di Francesco Lettieri – il videomaker che ha realizzato tutti i video ufficiali di Liberato – e gli altri volti noti del team, silenzio stampa.
Non ci resta che aspettare la prossima mossa di quest’enorme partita a scacchi tra professionisti, il duello d’amore canoro più seguito degli ultimi tempi.
Rebecca Grosso