Donne a lavoro: mai più dietro le quinte
“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.
Così recita l’articolo 1 della Costituzione italiana, ricordandoci l’importanza di un impiego.
Eppure, ancora oggi, avere un lavoro rappresenta una vera impresa per le donne.
“Perché lavorare? Posso badare io a te”. Ecco ciò che si sentono dire moltissime giovani dai propri compagni, mariti o familiari.
Vogliamo dare una risposta a questa domanda.
Avere un lavoro rappresenta non solo indipendenza, ma ci da un’identità. È l’essenza di noi stessi e dei nostri sacrifici. Riuscire a portare avanti un progetto da soli e riuscire a renderlo concreto è una soddisfazione enorme.
Ad una categoria, però, questo non è sempre concesso: le donne.
Fino alla metà del secolo scorso (anche oltre) l’idea che la donna lavorasse era davvero assurda.
Essere moglie e madre, questo bastava per realizzare una giovane.
La casalinga aveva il compito di gestire la casa, i bambini ed il marito. Svegliarsi presto, cucinare, pulire, stirare rappresentava il sogno di ogni donna.
La società patriarcale, ancora oggi in essere, cerca di alienare le giovani dal mondo rendendole schiave e prive di identità.
Avere un lavoro significava stare fuori diverse ore, realizzare i propri sogni e “distrarsi” dai lavori domestici.
Questo era inaccettabile in passato.
La possibilità di uscire sole era ridotta al minimo e, ancor peggio, lavorare.
Oggi, per fortuna, le cose sembrano cambiare, ma la strada è ancora lunga. Molte sono ancora le discriminazioni che le donne subiscono sul luogo di lavoro.
Avere le mestruazioni, essere incinte o divorziate rappresentano ancora problemi per una società ipocrita ed ancora aggrappata a norme e valori assurdi.
Il patriarcato esiste e non solo sulla carta ma, soprattutto, nelle menti di tanti. È necessario estirpare questa piaga che minaccia il nostro paese e il mondo intero iniziando proprio dalle nuove generazioni.
Aiutare le bambine e le giovani a capire cosa vogliono nella loro vita, invogliarle a lavorare per acquisire indipendenza sia dalle proprie famiglie che da un uomo.
Lo scopo è quello di aprirle al mondo del lavoro per rendere tangibili i propri sogni e le aspirazioni, per poter dire “ci sono riuscita da sola, non mi serve nessun altro”.
Essere madre e moglie deve diventare un contorno per una vita realizzata, non la realizzazione stessa.
Abbasso il patriarcato e spazio alle donne, per non essere mai più dietro le quinte.
Martina Maiorano
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