Da che parte stai?
di Benedetta De Nicola
Si corruccia il volto, agli angoli della bocca scavano le fossette di un sorriso malefico.
Perché sei così serio?
Mi ricordo quando Joker lo domandava alle sue vittime.
Sai come mi sono fatto queste cicatrici?
Quanto sono belli i cattivi.
Sarcasmo, cinismo, black humor e affini sono tre modi di ridere che ci insegnano a discriminare. Io non ci sto, io mi schiero contro la discriminazione dei cattivi.
Nascere e crescere NERD vuol dire aver fatto indigestione di cinema, fumetti e serie TV, e io lo nacqui, modestamente. Anni e anni di notti insonni mi hanno insegnato una cosa: preferisco sempre i cattivi.
CAPITOLO 1 – CATTIVISSIMI
Bruce Wayne inizia il proprio addestramento per vendicare i genitori uccisi da un rapinatore, Batman e le sue opere di bene iniziano, quindi, dalla volontà di assassinare un uomo. Bruce indossa la sua maschera e salva Gotham reprimendo i propri mostri interiori. La sua nemesi, però, io la trovo più onesta. Il mondo con lui è stato infame, ma lui sorride. Nel Batman di Nolan, Joker fa la sua apparizione dopo una rapina in banca, intento a sbattere la testa di un mafioso su una matita. Joker è un personaggio onesto quanto gli attori porno che affermano liberamente di aver scelto tale carriera perché amano il sesso. Joker non mente, Joker non indossa alcun maschera, Joker è onesto. Uccide per il gusto di farlo, come Alex DeLarge in Arancia Meccanica.
Yes, Sir.
L’ultraviolenza dei Drughi nasce dalla voglia di uccidere, stuprare, picchiare per il gusto di farlo, sulle note di Beethoven.
Ora, le mamme staranno coprendo gli occhi dei loro figli, ma attenzione.
CAPITOLO 2 – BALLE
Pur se creato come uno spietato mercenario assassino, in Suicide Squad Floyd Lawton aka Deadshot è stato dipinto come un padre premuroso leggermente incazzato. Interpretato da Will Smith, Deadshot è diventato più che altro un tiratore scelto con la pistola ad acqua. Perché? Ritorniamo al momento in cui le mamme hanno coperto gli occhi ai loro figli. Amare i cattivi non vuol dire consigliare a un bambino di essere un maniaco omicida, non vuol dire esortarlo a immedesimarsi nella psicologia del potere di Pablo Escobar. Amare i cattivi vuol dire avere il senso critico di scissione, adorarne la psicologia contorta, stimarne il taglio anticonformista. Allora perché snaturare Deadshot? Perché intendere Joker e Harley Queen come una coppia da sogno?
Perché in questa società dire “culo” – culo s. m. [lat. cūlus], pop. – 1. La parte posteriore e più carnosa del corpo umano, ma riferito talora anche ad animali. Treccani – vocabolo della lingua italiana, è scurrile, poco ortodosso.
CAPITOLO 3 – COM’È BELLO ESSERE CATTIVI DA TRIESTE IN GIÙ
Tra le forme di cattiveria più criticate ci sono il cinismo e il sarcasmo, probabilmente ciò avviene perché più che ammazzare la gente con una matita, tendiamo a utilizzare queste due forme di cattiveria nella vita quotidiana.
Spesso, però, anche la verità è intesa dal popolino come forma di cattiveria, la verità come la realtà.
Woody Allen, maestro del cinico sarcasmo, con Cafè Socity snocciola perle pungenti sulla società, i costumi e soprattutto gli Ebrei. Con un cinema gremito, uno scambio di battute sarcastiche sugli Ebrei sembra diventare sconcio; guardingo, il pubblico non ride, biasima e scrolla le spalle. Una sola risata echeggia sonora: la mia.
Forse sono cattiva, forse ho i piedi al posto della testa, sta di fatto che il black humor di “Sesso, droga e pastorizia”, l’ironia sugli stereotipi e Bojack Horseman mi fanno sentire più vicina alla verità del mondo, perché ammettiamolo, siamo tutti un po’ cattivi.