Veganesimo: non solo una scelta alimentare
Essere vegani è soprattutto uno stile di vita, col quale si sceglie di non fare del male a qualunque essere “abbia occhi” escludendo da alimentazione, abbigliamento, arredo e tutto il resto prodotti derivanti «dalla morte diretta o indiretta di animali o dalla loro prigionia».
Anche se può sembrare complicato, è possibile trovare sul mercato capi realizzati con materiali simili alla pelle per consistenza ed utilizzo, ma assolutamente cruelty-free: si parla in questo caso della cosiddetta similpelle – da non confondersi, invece, con l’ “ecopelle”, che è pelle animale conciata con metodi a ridotto impatto ambientale.
Gli studi sulle alternative alla pelle sono tanti, anche se c’è ancora discriminazione nei confronti di chi sceglie di essere vegano e molta difficoltà a reperire abbigliamento ad “impatto zero”.
Il bello della moda vegana è anche il fatto che esistano molti materiali innovativi che non sono solo cruelty-free ma originariamente sostenibili e non dannosi per l’ecosistema creati da prodotti di scarto che evitano quindi di incrementare ulteriormente l’inquinamento ambientale.
Coloro che scelgono uno stile di vita alimentare vegano sono in costante crescita; ma essere vegani non è solo una questione di cibo, è un vero e proprio modo di vivere. Oggi, vegetariani e vegani sarebbero il 6,7% della popolazione italiana, e il dato europeo è raddoppiato in quattro anni. Sembra evidente che l’alimentazione a base vegetale non rappresenti, come molti pensano, una moda.
Essere vegani è una scelta etica, oltre che alimentare. Qualcosa che nasce nel cuore, si forma piano piano e si concretizza poi nel quotidiano. Naturalmente chi è vegano non mangia solo verdure e “tristi insalate”, ciò infatti non sarebbe equilibrato dal punto di vista fisiologico ed alimentare.
Si può mangiare del tutto vegetale, con gusto e con fantasia, preparando ricette sempre nuove e magari arricchendole con ingredienti sempre nuovi.
Ricordiamo che oggigiorno parliamo di “veganismo contemporaneo”, che si propone come possibile soluzione a varie problematiche correlate, di natura sanitaria, sociale, morale, politica ed economica. Nella quotidianità infatti, si distinguono una serie di abitudini e scelte diffuse, riconosciute dalla comunità vegana.
Un vegano mangia tutto ciò che non ha origine animale, esclude non solo la carne, ma anche uova, miele e latticini, veste con capi che non prevedono fibre o tessuti animali, stesso discorso per gli accessori che completano gli outfit, quindi, borse, cappelli, sciarpe, scarpe, utilizza cosmetici non testati sugli animali.
Una scelta quindi, che si riflette su ogni aspetto della vita quotidiana, un senso di responsabilità per gli animali, esseri viventi che meritano rispetto e nei confronti dell’ambiente.
Si tratta quindi di un complesso di norme che plasmano abitudini e scelte quotidiane, che vengono perseguite con la dovuta flessibilità in relazione alle proprie esigenze e alle proprie possibilità.
Ecco quindi che la scelta di diventare vegani, solitamente preceduta da un’alimentazione inizialmente vegetariana, si accompagna ad uno stile comportamentale o ad un attivismo sociale a difesa degli animali e del pianeta.
Per questi motivi, per tanti, il veganesimo è una filosofia di vita. Il principio della filosofia vegana infatti, prevede il distacco nei confronti di attività nelle quali l’uomo esercita un potere assoluto sulla vita di altri animali. Una definizione non solo dietetica e legata all’alimentazione, ma anche etica.
A questo tipo di argomentazioni di vasta portata e di natura etica si accompagnano le considerazioni relative ai benefici di un’alimentazione vegetariana per la salute dell’organismo.
Il regime alimentare occidentale è spesso legato a malattie cardiache, diabete e obesità. Nel 2015 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha spiegato che una dieta povera di carne potrebbe ridurre i casi di malattie coronariche, infarti, diabete e la comparsa di alcuni tipi di tumore.
Ecco perchè diventare vegani è importante non solo per se stessi, ma anche per preservare l’ambiente nel quale si vive, tutelandolo nel tempo, senza arrecare danni.
Gerardina Di Massa
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