Confessioni di un essere umano
di Benedetta De Nicola
La vita è fatta di aneddoti, ce ne sono tanti, troppi che raccontiamo, ma sono di più quelli che nascondiamo.
Una conquista sbagliata, uno spinello, una sbronza. Chi lo sa se ai nostri figli racconteremo mai qualcosa.
Adesso facciamo partire gli Spandau Ballet, mettiamoci comodi perché è il momento di confessarci.
https://www.youtube.com/watch?v=ldXgK71pgxs
Quella volta che hai fumato il sigaro al contrario.
Sì, è successo, magari non fumi nemmeno, ma eri ubriaco, parlavi con i tuoi amici e hai detto con la voce traballante e il singhiozzo da ubriacone:
“Mi fai fare un tiro?”
Lui ti ha allungato il sigaro, tu lo hai preso, lo hai messo in bocca, ma dalla parte sbagliata.
Sono esperienze che nella vita non so se andrebbero fatte.
E quella volta che ti sei innamorato?
Ti sei innamorato di qualcuno che lo era di te, ma che alla fine, a conti fatti, era solo impaurito. Sfido tutti coloro che leggono a dire il contrario: siete stati rifiutati, #manontistorifiutando, almeno una volta. E sei lì, a chiederti perché, a cacciare qualche lacrima e poi, addio per sempre, ci vediamo alla riva del fiume, quando il tuo cadavere pentito tornerà.
Lo so che vi è successo.
Me la vedo già mia figlia Sofia che mi dice: “Mamma, stai tranquilla, non bevo.”
La vedo già uscire, saprò che quella sera probabilmente vomiterà in qualche tombino a caso. Com’è turpe la vita di un genitore, ha già fatto tutto e sa che succederà al suo bambino, eppure glielo lascia fare, lascia che viva.
Perché, signori miei, io lo so che anche voi avete vomitato in posti strani miscugli di alcolici.
Avete presente quelle feste dei film americani in grande stile?
Traslatele con patatine e disgustose pizzette congelate a casa vostra, le feste clandestine, quelle dove poi dormivate in sessantasette in tre letti, quelle dove la mattina dopo ti faceva male pure lo sternocleidomastoideo che nessuno sa dove sia e che, però, ti faceva male.
Potremmo raccontarne milioni di cose fatte, milioni di stupidaggini, milioni di parole fuori posto, ma la cosa bella è che troveremmo sempre un modo per sorridere. Insieme, con gli amici, quelli che restano, troveremo il modo più divertente di ridere di noi e così, quando i nostri figli vorranno sapere se lo avevamo fatto, noi sapremo che al posto loro forse avremmo fatto anche peggio, e li perdoneremo per tutte le notti che rimarranno a piedi, perché siamo una comunità unica, la comunità umana.