Randagismo felino: i dati
Per chi come me è nato e cresciuto a contatto con la natura e gli animali è davvero inconcepibile l’idea di poter abbandonare un proprio amico a quattro zampe, il quale – tanto più se ci si cresce insieme – diviene un vero e proprio membro della famiglia.
Cani, gatti, tartarughe, qualsiasi sia l’animale in difficoltà a casa mia ha sempre trovato una cuccia calda dove poter dormire e del cibo con cui potersi nutrire.
Io ho iniziato ben presto con la mia indole da crocerossina degli animali: complice i cartoni animati a tema animalista e l’educazione impartita dalla mia famiglia. D’estate dopo aver mangiato i ghiaccioli conservavamo le stecche di legno nell’eventualità dovessimo curare le ali di qualche uccellino caduto durante il volo o dal nido, nel mio zainetto vi erano sempre bende e cerotti e del disinfettante; pur non avendo le competenze giuste ciò che mai mancava era la speranza di poter essere d’aiuto a un essere che poteva trovarsi in difficoltà.
Quando spesso tra amici di scuola ci si chiedeva quali animali si avessero, dopo la mia sfilza infinita puntualmente casa mia veniva additata come uno zoo; io ne son sempre andata fiera. Ciò che spesso non si sapeva è che io non ho mai acquistato un animale (i pesci rossi durante le fiere non contano lol), e che ognuno di loro era o un trovatello o un animale regalatomi a seguito di qualche cucciolata di animali non sterilizzati di proprietà di amici o parenti. I trasporti, spesso azzardati, includevano cartoni, il cestello della mia bici, il mio zaino (fedele compagno di viaggio) o le sole mie braccia.
Il periodo estivo, momento che favorisce il prolificarsi degli abbandoni selvaggi, mi ha sempre fatto terrore. Piaga ancora più sviluppata e di cui spesso non si parla è il randagismo, causata dopotutto dall’abbandono – incrementata dalla mancanza di sterilizzazione. Tra i 200 e i 350mila sono i cani randagi in Italia, dato relativamente rassicurante in confronto al randagismo felino: il primato delle colonie feline registrate lo detiene il Nord con 37.653 colonie, le altre sono così ripartite 25.587 al Centro e appena 14.507 al Sud e nelle Isole (per approfondire: https://static.lav.it/docs/dossier-sul-randagismo.pdf ).
I nostri pittoreschi borghi italiani, e gli stretti vicoli accolgono colonie di gatti randagi che si aggirano tra le antiche pietre delle case, cercando cibo e riparo. Alcuni riposano tranquillamente sui gradini delle chiese secolari, mentre altri giocano animatamente tra le strade lastricate.
Il calore del sole primaverile accarezza i tetti di terracotta e illumina i muri screpolati, creando un’atmosfera malinconica e affascinante: piccole ombre, occhi profondi come pozzi, sguardi languidi.
Ma in questa realtà così tagliente non c’è spazio per il romanticismo. Le cause seppur molteplici possono essere ridotte a 4 punti:
– abbandono da parte dei proprietari
– mancanza di sterilizzazione
– riproduzione incontrollata
– assenza – o mancata applicazione – di politiche di gestione dei gatti randagi (dulcis in fundo).
I danni sono tangibili, sia sull’ambiente che sulla comunità umana: oltre al mero disturbo del riposo delle persone, vi sono problemi di carattere igienico-sanitario.
Ma ci sono leggi in Italia riguardanti il randagismo felino? Vi sono normative sulla sterilizzazione e il controllo della popolazione felina randagia? E bene si, esiste una legge nazionale che disciplina la gestione dei gatti randagi, la Legge 281/91, tuttavia, l’applicazione di queste disposizioni può variare a livello locale, sia da regione a regione, che da comune a comune. Difatti, in Campania la gestione del randagismo felino è disciplinata dalla Legge Regionale 8/2014 “Norme per il controllo della popolazione dei gatti randagi”. Questa legge prevede misure per la prevenzione del randagismo felino attraverso l’adozione di politiche di sterilizzazione, identificazione e gestione dei gatti randagi da parte delle autorità locali.
Ma dove poter sterilizzare i gatti randagi? In Campania, le ASL (Aziende Sanitarie Locali) possono offrire servizi di sterilizzazione per i gatti a prezzi agevolati o gratuiti, in base alle disponibilità e alle politiche locali. È consigliabile contattare direttamente l’ASL della propria zona per informarsi sui servizi disponibili e sulle modalità di accesso. La segnalazione di una colonia felina è un dovere civico.
La comunità – locale – ha un ruolo essenziale nella lotta al randagismo felino: sensibilizzazione al volontariato nei rifugi per animali e adozione responsabile devono essere gli obiettivi da perseguire.
La grandezza di una nazione e il suo progresso morale possono essere giudicati dal modo in cui tratta gli animali.
Mahatma Gandhi
Aiutare un proprio simile è dovere, aiutare un vivente più debole non è carità, solidarietà o altruismo, è umanità.
Antonietta Della Femina
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