Chiare, fresche et dolci macchie: quel che non sapevi sulla vitiligine
Vi sarà capitato di vedere sul web le foto di Winnie Harlow, la splendida modella canadese con la pelle chiazzata dalla vitiligine.
Il suo non è certo un caso isolato, sono molti i vip affetti da questa condizione – da Michael Jackson a Kasia Smutniak, da Andy Warhol a Mara Maionchi – e finalmente, dopo anni a nasconderle perché la Società le considerava antiestetiche, si sta arrivando a normalizzare le macchie bianche, anzi a riconoscerne la particolarità e la bellezza.
Ma che cos’è la vitiligine?
Si tratta di una malattia della pelle che ne provoca la perdita del pigmento. I melanociti, ovvero le cellule responsabili della produzione di melanina, subiscono per motivi ancora sconosciuti alla scienza un malfunzionamento che ne blocca la creazione di colore.
Poco visibile sulle pelli molto chiare, risulta invece evidente sulle pelli scure, provocando spesso un forte disagio in chi si vede, più o meno velocemente, cambiare colore in zone specifiche del corpo, di solito gli arti, il viso e i piedi, più raramente l’interno della bocca, degli occhi e il cuoio capelluto.
La malattia non è prevedibile, talvolta può essere causata da un trauma o da una lesione fisica – come studiato dal dermatologo tedesco Heinrich Köbner – ma spesso la sua insorgenza è di natura genetica. È stato infatti osservato che la malattia tende a ripresentarsi nella stessa famiglia, dunque niente panico! Non è assolutamente contagiosa.
Penserete che il sopraggiungere della leucodermia – questo l’altro nome della vitiligine – sia un evento raro, invece è più comune di quanto crediate. Infatti, circa il 2% della popolazione mondiale ne viene colpito, a qualsiasi età e senza una particolare incidenza di genere; è stato però osservato che spesso la malattia giunge dopo i vent’anni, e in special modo in pazienti con altre patologie autoimmuni quali la malattia di Addison, il diabete mellito, l’anemia perniciosa, il morbo di Graves e la tiroidite di Hashimoto.
Tuttavia, la vitiligine non comporta gravi problemi da un punto di vista patologico: chi ne è affetto può percepire nel progredire della malattia uno spiacevole prurito nelle zone colpite ed essere più sensibile al Sole poiché la pelle è priva della naturale protezione della melanina, ma basta coprirsi e mettere sempre una protezione solare alta per non avere alcun tipo di problema.
Curare definitivamente la leucodermia è difficile, anche perché ne esistono svariate manifestazioni – bilaterale, mista, segmentale, ecc. – ma esistono diversi trattamenti che ne rallentano o contengono il decorso: sostanze fotosensibilizzanti associate a raggi UV, fototerapia con raggi UVB, farmaci corticosteroidei e trapianto di melanociti possono aiutare ad alleviare i sintomi, pur comportando talvolta degli effetti collaterali.
Chi è affetto da vitiligine però non deve scoraggiarsi, il mondo finalmente sta scoprendo la bellezza e la particolarità di questa condizione. Non è più necessario coprire le macchie col fondotinta o vestiti pesanti, né rifuggire le spiagge o le occasioni che richiedono la pelle scoperta. Si può quasi dire che la vitiligine è di moda, grazie agli influencer e alle modelle che sempre più spesso calcano le passerelle a testa alta e macchie fuori.
In caso di disagio, però, si può parlare con uno specialista della propria insicurezza. Riscoprire la bellezza e l’amore per la propria pelle è possibile, basta volerlo e lavorarci.
Claudia Moschetti
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Illustrazione di Sonia Giampaolo