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Gioventù Nazionale e Meloniana: impossibile non indignarsi di fronte al “Sieg Heil” nazista

C’è chi li vedeva come i fascisti odierni, preoccupandosi per il timore di una rinascita di quel rigurgito che ha ferito profondamente l’Italia.

Con i saluti nazisti, poi, la Gioventù Nazionale, o Meloniana, ha dimostrato quanto sia facile rimanere impuniti pur inneggiando allo sterminio di disabili, omosessuali ed ebrei.

L’inchiesta di Fanpage ha indignato una popolazione intera, financo alcuni componenti dello stesso movimento (come Mattia Vicentini Salto.bz).

Il richiamo al “Sieg Heil” nazista è stato visto da più parti come una rievocazione per uno sperato ritorno di quei tempi, quando le libertà, tutte, erano messe da parte e potevano essere represse solamente sotto i voleri dei dittatori di estrema destra (ricorda tanto il premiariato che Fratelli d’Italia vuole) di quei tempi. Quando pensavamo che gli italiani di destra si potessero fermare solamente allo squadrismo e a quante altre vigliaccherie perpetrate nel ventennio fascista dai tirapiedi di Benito Mussolini, si è andato perfino oltre.

Con il “Sieg Heil” inneggiato a più voci si è aperta una voragine, la quale in passato ha inghiottito persone disabili, omosessuali ed ebrei, ma anche chiunque contestasse il regime. I campi di prigionia della Seconda guerra mondiale non sono bastati a far intenerire qualche nostalgico, ma forse non li ha neanche visti o non li ha voluti vedere (se no non si spiega cotanta disumanità). Sicuramente, dietro a tutto ciò non può che esserci un’ignoranza e una non curanza di ciò che è successo in passato, ma nulla può giustificare delle parole del genere. 

Ma si deve per forza partire dal principio per poter comprendere a cosa si riferiscono questi membri della Gioventù Meloniana. Non si può far altro che partire dalla nascita del Fascismo, così da comprendere e far comprendere loro di quale tipo di politica sono promotori. Il Fascismo tende a volere l’uomo impegnato e attivo con ogni sua forza, così da perseguire un unico scopo: quello di una nazione forte. Dinanzi ai più deboli, quindi, vuole imporsi con ogni tipo di ostruzione, anche quella violenta, come ci ha insegnato il passato squadrista. In tal modo, però, la legge naturale che governa da sempre l’uomo (individuo separato da ogni altro) viene totalmente messa da parte, forzando ogni persona a perseguire lo scopo di una nazione economicamente e militarmente forte.

Uno dei tratti distintivi dell’ormai defunto e mai più organizzabile Partito Fascista (grazie alla legge Scelba e a quella Mancino), poi, è il Nazionalismo. Secondo la Treccani è quell’insieme di movimenti e dottrine atti a liberare una nazione oppressa, ma in caso non ve ne fosse bisogno, allora può portare alla sua supremazia sulle altre di nazioni (tramite il colonialismo). Questa mentalità è stata quella che ha portato alla Prima Guerra Mondiale ed è stata la forza devastatrice che ha preparato alla Seconda Guerra Mondiale. Dalla fine di questi due conflitti di portata impressionante, che ha portato alla morte di circa 80 milioni di persone (fra i 60 e i 68 milioni solo la Seconda Guerra Mondiale) il mondo Occidentale ha vissuto in uno status di altalenante pace. Ritornare con la mentalità agli albori di questi due conflitti, quindi, è perlopiù anacronistico e poco comprensibile.

La tendenza, quindi, di guardare al passato, più che al futuro, della Gioventù Meloniana è preoccupante, e non poco. In teoria, chi ne fa parte dovrebbe essere la futura classe dirigente di Fratelli d’Italia, partito che oggi è al capo del governo italiano. I loro inni al Duce e il “Sieg Heil” pronunciato da chi partecipava alla riunione ripresa dalle telecamere nascoste di alcuni infiltrati di Fanpage non possono, quindi, che preoccupare e anche tanto.

A infiltrarsi è stata l’unità investigativa della testata, chiamata Backstair, e ha messo alla luce ciò che in molti pensavamo, ma che senza prove non potevamo manifestare. Ora, però, le prove ci sono e pur se il ministro per i rapporti col parlamento Luca Ciriani ha affermato che “non hanno mai esibito degli striscioni con riferimenti riguardanti il Fascismo e il Nazismo”, questi ragazzi inneggiano, nella loro cerchia ristretta e chiusa, a dei motti che hanno portato discriminazione e distruzione. Ora non è più il momento di scherzare troppo con queste affermazioni, anche se non pubbliche, giacché il basso livello culturale e il poco interesse alla storia di molti giovani può portare loro a sposare delle ideologie pericolosissime che talvolta neanche conoscono. Attacchi violenti, come quello effettuato a Colle Oppio, Roma, a due attivisti di sinistra per mano di membri di Casapound rendono chiaro quanto si stiano superando tutti i limiti.

Il mondo dei social è divenuto sempre più pieno di astio nei confronti di chi inneggia alle libertà e all’equità economico-sociale proposte dalla sinistra, parole di altissima civilizzazione e che possono ostacolare lo sfruttamento dei lavoratori tuttora in atto.

Talvolta, a inneggiare alle ideologie fasciste sono proprio molti di quegli operai e dipendenti sottopagati che non sanno neanche lontanamente quanto i vecchi nobili nostalgici, proprietari d’azienda ed ereditieri milionari e miliardari siano pronti a tutto pur di sfruttarli e costringerli a non esercitare il loro diritto di protesta. In passato questo diritto è stato bloccato più volte con la violenza da parte di squadristi fascisti assoldati da loro, impauriti perché vedevano minacciati ricavi e patrimonio da chi chiedeva una giusta paga.

Chi lo faceva, però, non voleva togliere tutti i fondi o gran parte di essi ai proprietari di fabbriche o di terreni. Lo faceva spinto dalla necessità di poter avere uno stipendio giusto (derivante dalla produzione e dai ricavati spartiti in maniera equa con i proprietari e non uguale, che è molto differente) e una vita dignitosa, spesso minacciata proprio dall’indigenza.

Michelangelo Loriga

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Michelangelo Loriga

Michelangelo Loriga, appassionato di Storia, politica, letteratura, arte e cinema. Laureato in Scienze storiche del territorio e per la cooperazione internazionale a Roma Tre. Interessato allo sport in tutte le sue forme e in ogni tipo di contesto.
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